Il castello di Fenis, di Renzo Montagnoli
Il castello di Fenis
di Renzo Montagnoli
Il gusto è sempre soggettivo, ma credo che si possa affermare ragionevolmente che il castello di Fenis sia il più bello della valle d'Aosta e uno dei più interessanti in Italia. Del resto spicca per originalità, grazie alla doppia cinta muraria merlata che circonda al suo interno il corpo centrale di forma pentagonale con torrette circolari agli angoli, con esclusione di quello sud-ovest che presenta una torre massiccia e quello a sud caratterizzato da una torre quadrata.
Si tratta indubbiamente di un'opera imponente, soggetta a più interventi volti ad ampliarla effettuati nel corso dei secoli; l'origine del castello è piuttosto antica, essendo stato edificato nel XII secolo per iniziativa dei visconti d'Aosta; nel 1242, tuttavia, fu infeudato a Gotofredo di Challant e ai suoi fratelli d'ordine di Amedeo IV di Savoia. I lavori più corposi furono avviati verso la metà del XIII secolo da Aimone di Challant che accentuò il carattere difensivo del maniero; una cinquantina di anni dopo si dovette convenire che se la caratteristica difensiva era necessaria però dovendo anche abitarlo era opportuno ingentilirne l'interno e fu così che Bonifacio I, figlio di Aimone, commissionò gli affreschi che ancor oggi costituiscono una delle maggiori attrattive. Successivamente ci furono altri interventi per iniziativa di Bonifacio II e di suo figlio Aimone II, dopo di che non ci fu nessun ampliamento o comunque un intervento degno di nota. Nel 1716 Georges Francois di Challant vendette il castello al conte Baldassare Castellar di Saluzzo Paesana e in seguito cambiò diversi proprietari, perdendo progressivamente le sue caratteristiche e svilendone la destinazione, visto che venne utilizzato come deposito per i raccolti agricoli e per il ricovero di animali da allevamento. Per fortuna nel 1895 fu acquistato dall'architetto Alfredo d'Andrade, direttore dell'ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria e così cominciarono gli interventi di ripristino, proseguiti dal 1906 dallo Stato venutone in possesso.
Furono lavori che durarono a lungo, ma senz'altro opportuni, vista la bellezza del monumento, che è da tempo meta di un considerevole numero di visitatori che possono apprezzare:
la magnifica vista della doppia cinta muraria;
la massiccia torre quadrata Barbacane;
la torre Colombaia a pianta circolare, che fa parte delle torrette di guardia collegate tra di loro con un camminamento di ronda.
Il colpo d'occhio sulla struttura interna che si ha nel cortile è uno di quelli che muovono ulteriormente a curiosità, per vedere che cosa si trovi dentro gli spazi di quelle mura, che documentano come era la vita all'epoca dei suoi fasti migliori, quali due grandi camere che in passato erano adibite ad armeria e a refettorio per soldati e servi; poi si entra nella sala della cucina, caratterizzata da un camino di dimensioni ragguardevoli. Dal piano terra si sale al primo e lì c'è la cucina dei Signori, poi, proseguendo, si entra nella Chambre des tolles, ancora intraducibile in italiano, e in cui è presente un grande camino; superati i loggiati, si entra in una camera riscaldata (Poelle) che si supponeva fosse un'aula di giustizia unicamente per il fatto che sopra il camino c'è un affresco con le virtù cardinali, fra le quali spicca quella della giustizia; si passa poi nella Chambre blanche con un grande camino e per finire si visita la Salle de la Chapelle, la cui funzione si intuisce dal nome, con numerosi affreschi che rappresentano gli apostoli e vari santi e delle figure inginocchiate, alcune delle quali sono i ritratti di membri della famiglia Challant.
La visita, guidata, è nel complesso abbastanza veloce, durando fra mezz'ora e tre quarti d'ora.
Come in tutti i castelli che si rispettano ci sono leggende di fantasmi e in particolare quella relativa a una salma lì ospitata; si tratterebbe di un bambino ucciso dalla matrigna, di modo che l'eredità andasse al figlio da lei avuto dopo le seconde nozze del castellano, ma l'anima in pena del bimbo assassinato vagherebbe per le stanze del maniero, in particolare per la cucina, forse affamata.
Come arrivare
Per raggiungere il castello è necessario uscire dal casello autostradale di Nus. Alla rotonda svoltare a sinistra e in pochi minuti si raggiunge la meta. E' possibile lasciare l'autobus o il pullman presso il grande parcheggio gratuito situato di fronte all'Hotel Comtes de Challant. Da lì una strada facilmente accessibile permette di raggiungere in una decina di minuti a piedi il castello. Le auto possono avvicinarsi maggiormente al castello andando a sostare nel piccolo parcheggio situato ai piedi del castello.
Giorni e orari di apertura
Ingresso
accompagnato
L'ultima visita viene effettuata 30 minuti prima
della chiusura.
Da ottobre a marzo:
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, dal martedì alla domenica
Da aprile a settembre:
dalle 9.00 alle 19.00, dal martedì alla domenica
aperto i lunedì di luglio e agosto
Chiuso il lunedì eccetto nei mesi di luglio, agosto e festivi.
Chiuso il 25 dicembre e 1° gennaio.
Il castello è chiuso dal 9 al 12 giugno 2025.
Gli orari sono soggetti a variazioni: si consiglia di verificarli contattando il numero telefonico riportato nella sezione “Contatti”.
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 7,00
Mercoledì 19 marzo – ingresso gratuito per i papà.
Intero: € 10,00 Castello e MAV (Museo dell'Artigianato Valdostano) + € 2,00
Ridotto: € 7,00 (comitive di almeno 25 persone paganti, convenzioni specifiche) Castello e MAV + € 2,00
Ridotto ragazzi 19 - 25 anni: € 3,00 Castello e MAV + € 2,00
il biglietto Castello + MAV è valido nel solo giorno di emissione.
Gratuito:
bambini e ragazzi fino a 18 anni compiuti
soggetti in condizione di disabilità in possesso della certificazione di cui alla legge 104/92 e loro accompagnatori
insegnanti e accompagnatori di scolaresche.
possessori dell'Abbonamento Musei Piemonte e Lombardia
Possibilità di acquistare abbonamenti per la visita di diversi siti direttamente presso la biglietteria del castello.
Dove dormire:
https://gestwww.lovevda.it/it/ricerche/dove-dormire-284/fenis/386
Dove mangiare:
https://www.lovevda.it/it/risultati-di-ricerca/dove-mangiare-90/fenis/386
Fonti:
Guide turistiche Valle d'Aosta;
Nota: Le fotografie a corredo sono state reperite in diversi siti Internet.
