Il castagno dei cento cavalli, di Cristina Cassar Scalia, edito da Einaudi e recensito da Katia Ciarrocchi
Il castagno dei cento cavalli – Cristina Cassar Scalia – Einaudi – Pagg. 320 – ISBN 9788806260293 – Euro 18,50
Il
castagno dei cento cavalli di Cristina
Cassar Scalia è
una lettura che affascina per la capacità di immergerti in
un'atmosfera talmente vivida da farti sentire parte integrante
della storia, un giallo che non solo ti tiene con il fiato sospeso
fino all'ultima pagina, ma ti porta a esplorare l'anima più
profonda della Sicilia, quella terra fatta di leggende, paesaggi
mozzafiato e un'umanità complessa e misteriosa.
Vanina
Guarrasi, il vicequestore che guida l'indagine, è una figura
carismatica. con tenacia, sensibilità e quel tocco di sarcasmo che
la rende irresistibile, Vanina è molto più di un'investigatrice
fredda e distaccata. È un personaggio che si evolve, e qui la
vediamo confrontarsi non solo con un doppio omicidio, ma anche con le
complessità emotive della comunità in cui si trova a
indagare.
L'ambientazione
del romanzo è uno dei suoi punti di forza: Il Castagno dei Cento
Cavalli, un albero millenario che ha visto secoli di storia e di
leggende, diventando il simbolo di un mistero che affonda le radici
nel passato. L'autrice riesce a trasformare questo luogo naturale
in un personaggio a sé stante, un testimone silenzioso degli eventi
che si svolgono attorno ad esso. Il legame tra la leggenda del
castagno e l'omicidio è costruito con maestria, intrecciando
passato e presente in un gioco di specchi che incanta e intriga.
Uno
degli aspetti più interessanti del libro è la rappresentazione di
una comunità siciliana chiusa e restia a collaborare, qui emerge con
forza il talento di Scalia nel descrivere le dinamiche umane: il
silenzio degli abitanti, i segreti gelosamente custoditi, la
difficoltà di rompere quella cortina di omertà che avvolge il
paese. Ogni personaggio, anche quelli secondari, ha un ruolo
importante, e il modo in cui interagiscono tra loro dipinge un quadro
realistico e autentico della vita in una piccola comunità
siciliana.
Il
romanzo è giallo stimolante, gli omicidi su cui indaga Vanina sono
strettamente legati a vicende antiche, a segreti e rivalità che
hanno attraversato generazioni. La difficoltà dell'indagine
risiede proprio in questo: capire come fatti di decenni prima abbiano
avuto un impatto diretto sugli eventi attuali. L'autrice riesce a
bilanciare perfettamente i due piani temporali, dando al lettore la
sensazione di scavare insieme a Vanina nelle pieghe della memoria
collettiva di un'intera comunità.
Cristina
Cassar Scalia ha uno stile narrativo fluido, scorrevole e al tempo
stesso ricco di dettagli, la descrizione dei paesaggi siciliani,
dell'Etna che domina la scena, del castagno maestoso sotto cui si
svolgono parte degli eventi, ti fa sentire immerso nella storia. Ma è
il ritmo del racconto che tiene il lettore incollato alle pagine:
ogni colpo di scena è calibrato con precisione, e ogni rivelazione
aggiunge un tassello al puzzle, la tensione si accumula in modo
costante, senza mai cedere, fino al climax finale.
Senza
voler rivelare troppo, il finale de Il
castagno dei cento cavalli è
all'altezza delle aspettative, la risoluzione del caso è
credibile, sorprendente e ben collegata agli indizi disseminati lungo
il percorso. Le motivazioni dei colpevoli sono profondamente radicate
nella psicologia dei personaggi, e nulla viene lasciato al caso.
Katia Ciarrocchi
