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I Bizantini in Italia, di Giorgio Ravegnani, edito da Il Mulino

I Bizantini in Italia, di Giorgio Ravegnani, edito da Il Mulino

I Bizantini in Italia

di Giorgio Ravegnani

Il Mulino Edizioni

Storia

Pagg. 244

ISBN 9788815279606

Prezzo Euro 16,00



Quando Bisanzio volle conquistare l'Italia




La presenza dei Bizantini sul suolo italico non fu un fenomeno passeggero, ma si concretizzò dapprima in una guerra iniziata del 535 con il loro sbarco in Sicilia e poi proseguita fino all'intera conquista della penisola. Non si trattò, come noto, di una guerra fra romani (i Bizantini erano i romani d'oriente), ma fra romani e gli ostrogoti che dominavano l'Italia. Fu una guerra che vinsero, ma non certo facilmente, perché gli avversari erano tutt'altro che arrendevoli e combatterono con coraggio e determinazione per difendere il loro regno. Una volta che i Bizantini si trovarono padroni dell'intera penisola non ebbero abbastanza tempo per tirare il cosiddetto fiato, perché l'Italia si rivelava molto appetibile e non facilmente difendibile. E così pertanto all'incirca nel 569 si affacciarono sulle nostre terre i Longobardi, impadronendosi di gran parte dell'Italia settentrionale, ma ecco che da lì a poco valicarono le Alpi anche i Franchi, in qualità di alleati dell'impero di Bisanzio. Non c'era pace per le popolazioni italiche, anzi ci fu una continua serie di scontri che esasperarono i civili, vessati anche dalle scorrerie nelle campagne con predazioni per il sostentamento degli eserciti.

Non vado oltre, perché non intendo di certo sostituirmi a Giorgio Ravegnani per parlare di un periodo storico di presenza bizantina che va appunto dal 535 fino al 15 aprile 1071, data in cui Bari, arrendendosi al normanno Roberto il Guiscardo, segna la scomparsa definitiva in Italia del dominio dei Romani d'oriente .

Come Ravegnani sia riuscito a condensare in sole 244 pagine quasi cinque secoli e mezzo, caratterizzati da guerre continue, da alleanze, anche strane, da tradimenti ripetuti, può sembrare a prima vista un mistero, ma la ben nota capacità di sintesi del docente, anzi ex avendo maturato la meritata quiescenza, qui si è esaltata ed è riuscita a raggiungere un livello di completezza di notizie invidiabile, tanto più che si accompagna a una gradevolezza della lettura. Inoltre occorre riconoscere un altro merito, cioè l'aver impostato la struttura in modo tale da agevolare la narrazione, suddividendo l'opera in quattro capitoli, con il primo che tratta della guerra gotica, piuttosto corposo, seguito dal secondo, assai più breve, relativo all'invasione dei Longobardi; indi il terzo capitolo, L'era degli esarchi, che tratta di un periodo di tempo che va dal 582 al 751, focalizzato soprattutto su Isacio, forse l'esarca più noto, e infine il quarto che ha per oggetto la lunga lotta, diplomatica e bellica, per conservare il meridione, in cui i nemici di certo non mancano e sono Longobardi, Arabi e per ultimi i Normanni. La caduta di Bari nel 1071 segna la fine del dominio bizantino, ma Ravegnani, nella sua completezza, riporta l'ultimo tentativo di riconquistare l'Italia da parte di Manuele Comneno nel 1156, allorché i bizantini riuscirono ad arrivare alle porte di Taranto, ma la controffensiva normanna li travolse, tanto che due anni dopo furono costretti a venire a patti e ad andarsene, senza poi più ritornare.

I Bizantini in Italia è un saggio storico di estremo interesse la cui lettura non può che essere consigliata.



Giorgio Ravegnani, nato a Milano nel 1948, ha conseguito la laurea in lettere (indirizzo classico) nel 1972; in seguito è stato segretario dell´Istituto "Venezia e l´Oriente" della fondazione Giorgio Cini di Venezia e quindi assegnista di ricerca presso l´Università degli Studi di Bologna. Nel 1979, in coincidenza con l´apertura del Corso di Laurea in Storia,  ha ottenuto la qualifica di professore incaricato di Storia bizantina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università Ca´ Foscari di Venezia, dove ha prestato ininterrottamente servizio negli anni successivi diventando professore associato di Storia Bizantina e quindi professore ordinario di Storia Medievale. È stato inoltre presidente del Corso di Laurea in Storia, presidente della Biblioteca di Area Umanistica, vicedirettore e Direttore del dipartimento di Studi Storici. Attualmente insegna Storia medievale (corso di laurea triennale), Storia dell´Italia bizantina e Storia militare del Medioevo (corso di laurea magistrale).

Fra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano: La storia di Bisanzio, Roma, Jouvence, 2004; I Bizantini in Italia, Bologna, il Mulino, 2004 e I Bizantini e la guerra. L´età di Giustiniano, Roma, Jouvence, 2004; Bisanzio e Venezia, Bologna, il Mulino, 2006; Imperatori di Bisanzio, Bologna, il Mulino, 2008; Soldati e guerre a Bisanzio, Bologna, il Mulino, 2009; Bisanzio e le crociate, Bologna, il Mulino, 2011; Gli esarchi d´Italia, Roma, Aracne, 2011; La caduta dell´impero romano, Bologna, il Mulino, 2012; Il doge di Venezia, Bologna, il Mulino 2013; La vita quotidiana alla fine del mondo antico, Bologna, il Mulino, 2015; Andare per l´Italia bizantina, Bologna il Mulino 2016; Teodora, Roma, Salerno, 2016; Galla Placidia, Bologna, il Mulino, 2017; Il traditore di Venezia. Vita di Marino Falier doge, Bari-Roma, Laterza, 2017; Ezio, Salerno 2018; L´età di Giustiniano, Carocci, 2019; Bisanzio e Venezia, il Mulino, 2020; La vita a Venezia nel Medioevo, il Mulino, 2021.

(Fonte Università Cà Foscari, Venezia)

Renzo Montagnoli