Sonata a Kreutzer, di Lev Tolstoj, edito da Feltrinelli e recensito da Katia Ciarrocchi
Sonata a Kreutzer – Lev Tolstoj – Feltrinelli – Pagg. 160 – ISBN 9788807901423 – Euro 9,00
Sonata
a Kreutzer di Lev
Tolstoj č
un'opera breve ma incredibilmente densa, capace di scuotere il
lettore fino alle viscere, non č semplicemente una storia di gelosia
o un dramma matrimoniale; č un vero e proprio viaggio nel profondo
delle debolezze, delle paure e delle passioni piů distruttive
dell'animo umano. La storia si svolge in gran parte come un
monologo, un atto di confessione di un uomo devastato dall'ossessione
e dalla rabbia, Pozdnyšev, che racconta la tragica fine del suo
matrimonio e la sua discesa nella follia della
gelosia.
Tolstoj dipinge
Pozdnyšev come un uomo prigioniero delle proprie paure,
costantemente divorato dal sospetto e dall'insicurezza. La gelosia
si insinua nella mente come un veleno lento ma potente, contaminando
ogni pensiero e trasformando ogni interazione con la moglie in una
battaglia silenziosa. Pozdnyšev non riesce a vedere la sua compagna
come una persona autonoma, ma solo come un'estensione di sé
stesso, come un possesso che teme di perdere.
Quando
la moglie inizia a suonare la Sonata a Kreutzer con un violinista, il
suo sospetto si trasforma in ossessione, Tolstoj,
con la una prosa incisiva e affilata, riesce a farci sentire ogni
battito accelerato del cuore di Pozdnyšev, ogni sua emozione
crescente di rabbia e paura, fino a quel terribile momento culminante
in cui compie l'atto irreparabile: l'omicidio della moglie.
L'angoscia e il tormento che emergono da queste pagine sono
palpabili, e il lettore viene risucchiato nella spirale
autodistruttiva di questo uomo che non sa piů distinguere la realtŕ
dai suoi incubi.
Pozdnyšev
non ama davvero sua moglie, ma ne č ossessionato, e Tolstoj usa
questa dinamica per sferrare una critica feroce al matrimonio
borghese della sua epoca. In questo quadro, l'amore si trasforma in
possesso, e il desiderio sessuale diventa una forza corruttrice che
distrugge la purezza dell'unione tra uomo e donna. Il protagonista
č convinto che la passione fisica sia un male intrinseco che rovina
le relazioni, e questo pensiero finisce per avvelenare il suo
matrimonio.
Tolstoj mette
in discussione il concetto stesso di matrimonio, esplorando i
conflitti tra amore, sessualitŕ e convenzioni sociali. Attraverso
Pozdnyšev, l'autore sembra esprimere una visione profondamente
pessimistica delle relazioni umane, in cui il desiderio e la gelosia
sono inevitabili e possono soltanto portare alla rovina.
La
musica, che nella storia diventa il punto di rottura per Pozdnyšev,
rappresenta tutto ciň che egli teme e non puň controllare. Il
potere emotivo della musica, che riesce a toccare profondamente
l'animo umano, risveglia in lui sensazioni di tradimento e di
inganno. Non č solo la relazione tra la moglie e il violinista a
scatenare la gelosia di Pozdnyšev, ma l'intimitŕ emotiva che la
musica crea tra di loro, un'intimitŕ dalla quale lui č
escluso.
Le
riflessioni di Pozdnyšev sulla natura della sessualitŕ sono oscure
e inquietanti, per lui il desiderio sessuale non č fonte di piacere
o di connessione, ma una forza distruttiva che avvelena l'amore e
rovina le relazioni. Questo punto di vista puň sembrare estremo, ma
č coerente con l'approccio radicale di Tolstoj, che in quegli anni
aveva adottato una visione ascetica della vita, allontanandosi sempre
piů dai piaceri materiali e carnali.
Pozdnyšev
non trova la pace neppure dopo aver commesso il suo crimine; rimane
un uomo spezzato, tormentato dai propri demoni interiori. E noi, come
lettori, siamo lasciati a riflettere su quanto possa essere fragile
l'equilibrio tra amore e odio, tra passione e distruzione.
Sonata
a Kreutzer č
un racconto che lascia il segno.
Katia Ciarrocchi
