L’Argentario, di Renzo Montagnoli
L'Argentario
di Renzo Montagnoli
L'Italia è con ogni probabilità un unicum mondiale, perché, oltre alle numerosissime bellezze artistiche, è stata ampiamente dotata dalla natura, che si manifesta con i laghi, le pianure, le montagne e i mari che la bagnano.
Così è facile imbattersi in panorami meravigliosi, tanto che dovendo sceglierne uno da visitare si è in notevole imbarazzo. In passato ho girato molto nel nostro paese, ma adesso che sono anziano faccio fatica a muovermi, anche per problemi di salute, e allora placo certe nostalgie con la memoria di ciò che ho visto.
Così questa mattina, al risveglio, mi è venuto in mente il promontorio dell'Argentario, una delle tante meraviglie della Toscana; si trova in provincia di Grosseto e in origine era un'isola, ma poi l'azione erosiva del mare, delle correnti e del fiume Albegna l'hanno saldata alla terraferma. Si protende nel mar Tirreno quasi volesse raggiungere le due isole più meridionali dell'arcipelago toscano, quelle del Giglio e di Giannutri, che il visitatore scorge senza problemi, a patto che non ci siano nebbia o foschia.
Il fiume Albegna, oltre a dare il suo contributo per unire l'Argentario alla terraferma, creando due tomboli, cioè due cordoni sabbiosi, quello della Giannella e quello della Feniglia, ha originato anche la laguna di Orbetello, un lago costiero di acqua salmastra esteso circa 27 Kmq., un'area naturale protetta, di interessante rilievo faunistico.
Il promontorio dell'Argentario è roccioso e si eleva alquanto sul mare, tanto che il punto più alto, la Punta Telegrafo raggiunge i 635 metri; da lì si gode la vista di un panorama stupendo sia sul mar Tirreno, sia sulla Maremma verso Talamone. La costa è assai frastagliata ed è caratterizzata da incantevoli spiaggette prevalentemente sassose.
Considerato il panorama di cui si può usufruire, l'esclusività di alcune calette e anche il clima di tipo mediterraneo non pochi, in possesso di cospicue risorse finanziarie, hanno costruito ville, spesso nascoste dalla folta vegetazione, ma che tuttavia si intravvedono percorrendo la litoranea che unisce le due estremità di Porto Santo Stefano e di Porto Ercole. Sono queste due località a ospitare i numerosi turisti che nel periodo estivo soggiornano sul promontorio, cittadine che sono ben attrezzate allo scopo, in particolare Porto Santo Stefano, da cui partono anche i traghetti per l'Isola del Giglio. Comunque, se le spiagge del promontorio sono per lo più difficilmente raggiungibili, restano quelle sabbiose e ampie dei due tomboli e proprio per questo sono le più affollate.
Ma l'Argentario non è solo natura, anche se è probabilmente questa che attrae maggiormente, perché ci sono anche pregevoli architetture civili e militari, mentre latitano, pur essendo presenti, quelle religiose.
Fra le civili di rilievo è il Palazzo dei Governanti, edificato a Porto Ercole nella prima metà del XVI secolo dagli spagnoli e come dice il nome residenza dei governatori spagnoli; rimaneggiato a seguito a seguito degli eventi bellici della seconda guerra mondiale resta, peraltro apprezzabile, solo la parte anteriore. Molto più numerose sono le strutture militari, fra le quali spiccano la Fortezza Spagnola, incombente sulla località di Porto Santo Stefano, edificata fra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, e ora sede museale. A Porto Ercole invece troviamo il Forte Stella, oggetto di un'approfondita opera di restauro e adesso adibito a sede di mostre e di manifestazioni culturali. Non mancano poi i fari, indispensabili un tempo più di oggi per la navigazione, e numerose torri costiere, edificate per segnalare tempestivamente l'approssimarsi di navi di pirati saraceni che in passato saccheggiavano frequentemente le località prossime al mare.
Sul Monte Argentario sorge il primo convento della Congregazione dei padri passionisti ed è la casa madre dell'ordine fondato nel 1720 da Paolo della Croce (Ovada, 3 gennaio 1694 – Roma, 18 ottobre 1775); dal punto di vista architettonico è poca cosa, ma la posizione in cui si trova, dominante sulla Maremma e sul Tirreno, peraltro in perfetta solitudine, consente le riflessioni e meditazioni che sono caratteristiche di quest'ordine religioso che in passato svolgeva attività di missione recandosi nelle parrocchie per coadiuvare il prete nel ravvivare la fede nei parrocchiani.
Come è possibile comprendere di cose da vedere ce ne sono tante e per vederle tutte occorrono tempi non certo brevi.
Comunque assicuro che il posto è meritevole della massima considerazione, avvisando peraltro che per le sue particolarità le strutture ricettive non possono proprio definirsi a buon mercato.
Come arrivare
In auto
Per arrivare all'Argentario in macchina, seguire la SS1 Aurelia. In base alla direzione di provenienza, si dovrà uscire a Orbetello e poi seguire le indicazioni per Porto Santo Stefano o Porto Ercole. Se si arriva da nord, si deve uscire a Albinia e seguire le indicazioni per Porto Santo Stefano. Da sud, si deve seguire la SS Aurelia fino a Orbetello e poi le indicazioni per Porto Santo Stefano.
In treno
Da Roma Termini si deve prendere il treno per Grosseto e scendere alla stazione Orbetello/Monte Argentario. Da qui, un autobus porterà fino a Porto Santo Stefano. In tutto, il viaggio dura circa due ore e trenta minuti.
Ospitalità
https://www.monteargentario.info/accoglienza.htm
Fonti:
Nota: Le foto a corredo dell'articolo sono state reperite in diversi siti internet
