Il sospiro, di Marjane Satrapi, edito da Rizzoli e recensito da Katia Ciarrocchi
Il sospiro – Marjane Satrapi – Rizzoli – Pagg. 64 – ISBN 9788817052269 – Euro 16,00
Quando un libro ti conquista già dalla copertina si crea una promessa, quasi un patto silenzioso tra lettore e autore, è un'impressione immediata che può rivelarsi un inganno oppure, come nel caso de Il sospiro di Marjane Satrapi edito Rizzoli, una verità che si conferma pagina dopo pagina.
Marjane
Satrapi riesce
ancora una volta a tessere una storia capace di incantare e far
riflettere, dimostrando la sua abilità nel muoversi dal racconto
autobiografico alla fiaba con la stessa naturalezza.
La
vicenda è semplice eppure profonda, un dono che arriva come un
soffio, un viaggio che segue e un prezzo da pagare. Al centro c'è
il tema del desiderio, non quello ingenuo e immediato ma una forma
matura e consapevole, che porta con sé conseguenze inevitabili.
I
personaggi hanno il carattere delle figure archetipiche delle fiabe,
ma dentro le loro azioni si riconoscono sfumature umane come la
curiosità, il timore di sbagliare e il coraggio di affrontare il
destino per amore.
Lo
stile narrativo di Satrapi è
essenziale, e la sua voce è fiabesca, quasi cantilenante, ma non per
questo indulgente. La fiaba qui non è un rifugio che addolcisce la
realtà, piuttosto uno specchio che ne mette in risalto l'essenza;
c'è una morale, ma mai del moralismo, c'è il mistero che non si
svela del tutto, lasciando al lettore il compito di completare il
racconto con la propria sensibilità.
Le
illustrazioni sono un elemento centrale, l'autrice disegna con
pochi tratti, eppure quei tratti sanno essere decisivi. Ogni volto è
capace di esprimere emozioni, ogni scena racchiude un'atmosfera
sospesa, è la dimostrazione di come la semplicità grafica non
significhi povertà, ma piuttosto una scelta consapevole che esalta
l'essenziale. Le immagini non si limitano a illustrare le parole, e
le parole non hanno la funzione di spiegare ciò che si vede; Insieme
costruiscono uno spazio emotivo, un respiro che avvolge chi legge e
lo accompagna.
Questo
libro lascia un'emozione che non si può definire con una sola
parola, perché non chiude del tutto le ferite che apre e non offre
risposte nette o definitive. Quello che rimane è piuttosto un senso
di sospensione, simile a un respiro che continua a restare nell'aria
anche quando sembra essersi esaurito. Proprio in questa sospensione
si trova la sua forza, perché spinge chi legge a non cercare subito
certezze ma a sostare nella domanda, a fare i conti con
l'incompletezza e a riconoscere che la fragilità può contenere
una forma di speranza che, pur tremante, non si spegne mai.
Il
sospiro è
dunque un'opera piccola nelle dimensioni, ma sorprendentemente
grande nella capacità di parlare al cuore, una fiaba contemporanea
che non si rivolge soltanto ai bambini, anche se può incantarli, ma
soprattutto agli adulti che sanno ancora lasciarsi meravigliare.
Katia Ciarrocchi

