Inermità, di Donatella Nardin
Inermità
di Donatella Nardin
Chi può affermare che non fossero
grida – o piccoli indizi
senza memoria – i suoi ripetuti silenzi?
Non è al sicuro la bimba ferma
all'allora, alle parole
sprigionate dalla perfidia
delle cose.
Migrata in te come un astro
oscuro nel corpo,
è quell'arsura annodata alla gola
colma di reticenze e pudori.
E non bastò, non bastò la madre
che, ardendo nel soffio,
tentò di eradicare paure e tremori
dall'inermità.
Da L'occhio verde dei prati (Fara, 2023)

