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Il rintocco della neve, di Tiziana Monari

Il rintocco della neve, di Tiziana Monari

Il rintocco della neve

di Tiziana Monari



E la ricordo la pioggia con la sua bellezza esiliata

sui fiori del mandorlo a primavera

le gocce ubriache che danzavano sul vetro

gli azzurri lampi in lontananza, l'odore della terra

ed il profumo di tiglio e gelsomino

laggiù sull'argine antico


c'era il seme di un fiore di campo

la campana che ripeteva l'ora

e c'era il bacio che usciva dalla tua mano ai cancelli della scuola

facciate illuminate d'ocra

il buio popolato da echi senza voce.


Con tanti colori il giorno ci separava dal sogno

dalla caduta disobbediente delle foglie

e la tua notte aveva mille mani per tenermi

tra la scia di una stella ed il giogo della luna


amavo il fruscio dei passi lunghi

le rondini in picchiata

ed il tuo sorriso nascosto dietro le foglie della quercia

quando il tramonto si fermava sui comignoli

e sugli alberi si posava la sera


ricordo l'azzurro che sferzava sopra i viali rendendo l'anima leggera

le ombre delle piante che esitavano sul muro

l'odore del pioppo che riempiva il parco, saliva le strade

il battito di ali di uno stormo svegliato dal rintocco della neve


chiudo gli occhi, mi trafigge il sole

l'incanto del tempo perduto è un istante infinito

cesellato nel cuore,un caldo giaciglio dove trovare conforto

ora che la notte è quasi un abisso, un tocco incauto di labbra

un cadere preciso nell'assenza.