Colpire Mussolini. Gli attentati al duce e la costruzione della dittatura fascista, di Mimmo Franzinelli, edito da Mondadori
Colpire Mussolini.
Gli attentati al duce e la costruzione della dittatura fascista
di Mimmo Franzinelli
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Saggistica storica
Pagg. 360
ISBN 9788804786900
Prezzo Euro 24,00
Gli attentati pretesto per consolidare la dittatura
Mimmo Franzinelli è attualmente il miglior studioso del periodo fascista, tema che mi interessa in modo particolare, tanto che piano piano sto leggendo tutti i libri dello storico bresciano, lavoro improbo perché la produzione è molto feconda e così accade che le uscite siano piuttosto frequenti (solo nel corrente anno Gli artigli del condor e Colpire Mussolini). L'ultimo, appunto Colpire Mussolini, che abbraccia un periodo che va dal 1925 al 1926, si focalizza su quattro attentati falliti contro Mussolini, analizzandoli in modo tutt'altro che superficiale, trattandosi di eventi determinanti a seguito dei quali vi fu l'inasprimento della dittatura fascista.
E' indubbio che il lavoro preparatorio deve essere stato particolarmente gravoso, volto a chiarire ogni aspetto dei fatti, non limitandosi quindi alle cronache giornalistiche dell'epoca. E' doveroso riconoscere che il frutto di questa fase propedeutica ha il pregio non indifferente di presentare una narrazione capillare, corredata dai necessari approfondimenti e riflessioni, senza tuttavia risultare greve, circostanza di notevole pregio, trattandosi di un saggio storico e non di un romanzo. La lettura diventa così appassionante, visto che anche i quattro attentati hanno motivazioni ed esecuzioni diverse. Numerose pagine sono dedicate al tentativo di Tito Zaniboni, questo mantovano socialista, pacifista e poi con l'entrata in guerra nel 1915 diventato un eroe plurimedagliato. Nonostante abbia tentato più volte un avvicinamento al fascismo dall'ala destra del Partito Socialista, Zaniboni organizzò, in verità malamente, un attentato a Mussolini, un'azione che avrebbe dovuto essere violenta e che invece non lo fu perché venne arrestato ancor prima di imbracciare il fucile con il quale intendeva sopprimere il dittatore. L'analisi svolta da Franzinelli è molto accurata e si spinge anche ad approfondire il carattere del mancato attentatore, così che risultano delle strane somiglianze con quello di Mussolini, dalla comune origine politica ed entrambi individualisti e narcisisti.
Il tentativo di Violet Gibson, che per circostanze fortuite si concluse solo con una ferita di striscio al naso del Duce, ha origini ben diverse, data l'acclarata infermità di mente della donna, tanto che per tale motivo venne assolta dal tribunale ed espulsa verso l'Inghilterra; l'attentato comunque provocò un'ondata di sdegno in Italia e contribuì a rafforzare la figura di Mussolini in un periodo per lui negativo a seguito del rapimento e omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti.
Gino Lucetti fu quello che tentò di sopprimere il dittatore con una bomba lanciata l'11 settembre 1926 contro l'auto che trasportava Mussolini da casa sua a Palazzo Chigi; sfortunatamente l'ordigno rimbalzò, cadde a terra, dove esplose ferendo otto passanti. L'attentatore fu condannato a 30 anni di carcere, ma nel 1943 fu liberato dagli alleati, concludendo da lì a poco la sua esistenza come vittima di un bombardamento. Anche in questo caso le circostanze e le complicità non furono mai completamente chiarite, pur figurando fra gli arrestati e poi condannati altri due anarchici come Lucetti.
L'ultimo attentato cronologicamente avvenne il 31 ottobre 1926, per mano di Anteo Zamboni, considerato un pericoloso anarchico, ma se anche un ragazzino di 15 anni forse può essere pericoloso, è lecito tuttavia dubitare delle sue scelte politiche. Certo, era figlio di un ex anarchico che per opportunità era diventato fascista, ma mi resta il dubbio che altri abbiano armato la mano di Anteo, non escludendo la possibilità che si sia trattata di una cospirazione di una frangia fascista. Gli andò male, nonostante avesse mirato bene, ma la buona stella di Mussolini nella circostanza fece gli straordinari. Il ragazzo venne praticamente linciato subito, strana circostanza, perché in genere si tende a catturare il colpevole per conoscere se ci sono dei complici, e forse non si voleva che i nomi di questi venissero alla luce. Ne pagarono invece le conseguenze, e in modo pesante, i familiari, pur senza averne la minima colpa.
Alla fine di questo periodo di attentati il risultato fu che il popolo italiano si compattò intorno a Mussolini; inoltre, circostanza ben più importante, costituirono il pretesto per l'emissione di leggi speciali che sancirono la definitiva affermazione della dittatura, in presenza di un antifascismo inerte e diviso. Fu in questo modo che vennero sciolti tutti i partiti e le associazioni di opposizione, fu soppressa la libertà di stampa, fu istituita la pena di morte e venne creato il Tribunale speciale per la difesa dello stato.
Il saggio di Franzinelli è un'opera di indubbio valore, molto ben documentata e altrettanto ben scritta, e conferma ancora una volta la grande valenza dello storico bresciano.
Mimmo Franzinelli (Cedegolo, 1954) studioso del fascismo e dell´Italia repubblicana, componente del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione "Ferruccio Pari", è autore di numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I tentacoli dell´Ovra (1999, premio Viareggio 2000), Rock & servizi segreti (2010) e Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia (2011); per Mondadori, L´amnistia Togliatti (2006), Il delitto Rosselli (2007), Beneduce. Il finanziere di Mussolini, con Marco Magnani (2009), Il Piano Solo (2010), Il prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018); per Rizzoli, La sottile linea nera (2008). Con Feltrinelli ha pubblicato: La Provincia e l´Impero. Il giudizio americano sull´Italia di Berlusconi, con Alessandro Giacone (2011), Delatori. Spie e confidenti anonimi: l´arma segreta del regime fascista (UE 2012), Il Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro (Feltrinelli, 2013), - per gli Annali della Fondazione Feltrinelli - Il riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964), con Alessandro Giacone (2013) e Fascismo anno zero (Mondadori 2019), Croce e il fascismo (Laterza 2024), Mussolini racconta Mussolini (Laterza 2024), Colpire Mussolini (Mondadori, 2025); con Marina Cardozo: Gli artigli del Condor (Einaudi, 2025)
Renzo Montagnoli

