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I mari di Leba, di Daniela Raimondi

I mari di Leba, di Daniela Raimondi

I mari di Leba

di Daniela Raimondi



Un camion coperto di polvere,

fermo da anni sulla riva del Baltico.

C'erano piume di uccelli tra i rami,

lenzuola stese nel cortile.


Le donne donavano i corpi nella penombra dei bar.

Dal mare nascevano voci, ricordi di gente,

cose che restano.


Il santo giungeva da in fondo alla strada.

dondolando sulle spalle degli uomini.

Aveva gli occhi di vetro, la bocca laccata di rosso.


Le vecchie sgranavano rosari,

i vecchi sedevano, gli occhi fissi sull'acqua.

Sapevano che l'inverno doveva finire

e guardavano il mare, le sue isole verdi.

Non c'era nulla di più solo di quella nave lontana,

del punto giallo perso tra l'acqua e il cielo.


È così ho che visto il mare di Leba.

Era un giorno di vento, nell'ora più santa.



Da I fuochi di Manikárnica -Circolo Polare Artico ((Viaggio incompiuto nei Mari del Baltico)- (puntoacapo, 2020)