Se l’acqua ride, di Paolo Malaguti, edito da Einaudi
Se l'acqua ride
di Paolo Malaguti
Edizioni Einaudi
Narrativa
Pagg. 200
ISBN 9788806244088
Prezzo Euro 18,50
Un gioiello
Se l'acqua ride è un romanzo di formazione che segue l'evoluzione di un personaggio di una simpatia che ha dell'incredibile, oltre a narrarci di un'epoca non da tanto trascorsa, ma che sembra sbocciare sotto gli occhi di chi legge. Indubbiamente Gambeto, il protagonista, membro di una famiglia di barcaroli, è descritto con una grazia e una sagacia invidiabile; simpatico per le ingenuità proprie dell'età, esilarante nelle sue scoperte sul sesso, è una di quelle figure capaci da sole di dare corpo e nerbo a uno scritto. Già agli inizi ci fa ricordare i nostri anni di scuola (in questo caso le medie inferiori) quando al risveglio la mattina si desidererebbe tanto restare a letto e invece si è costretti a vestirsi e ad andare al proprio dovere di studente, in quella classe dove impera il professore Oio, altro personaggio azzeccato. In verità tutti gli interpreti di questa storia sono indovinati, dal padre che avverte l'incertezza del lavoro di barcarolo alla madre, una donna semplice e timorata di Dio, al fratellino Luciano, un po' in ombra, ma è giusto che sia così perché più giovane. Eccezionale è poi il nonno Caronte, che da una vita conduce il suo burcio, cioè il barcone, che va a vela e non ha il motore e che quando non c'è vento ha necessità per muoversi, se non a favore di corrente, del cavalante che con il suo quadrupede traina l'imbarcazione, tutte professioni che all'epoca in cui è ambientato il romanzo stanno già scomparendo.
Eppure Gambeto che al termine della scuola sarà anche lui un barcarolo è orgoglioso di quel lavoro, perché stare insieme al nonno è un'esperienza esaltante. Quando seguiamo la navigazione nei fiumi e nei canali seguiamo anche lo sviluppo del ragazzo, la sua crescita, la sua maturazione, il suo risveglio della sessualità, i primi innamoramenti con le gioie, le emozioni, ma anche le trepidazioni che provocano.
Gambeto si innamora a prima vista, come è tipico di quell'età, e ovviamente non mancano le delusioni, tutte esperienza come gli fa capire il nonno.
Inoltre per il ragazzo ogni ansa di fiume, ogni paesino, ogni argine sono una scoperta, è un aprire gli occhi su un mondo che prima non conosceva.
Così, mentre la Teresina, che è il nome del vecchio burcio, scivola sull'acqua il ragazzo matura e senza accorgersi poco a poco diventa uomo.
Grazie a uno stille snello, ma non certamente povero, a una capacità descrittiva a tutta prova, Malaguti ha realizzato un'opera che ha il tocco della grazia, capace di avvincere dalla prima all'ultima pagina, di far talvolta ridere ed altre invece moderatamente commuovere, in un equilibrio perfetto fra realtà e fantasia in cui i sogni di un ragazzo che cresce si evolvono naturalmente.
E' un percorso, quello di Gambeto, che in altre circostanze e in altri modi abbiamo fatto tutti e questo ritrovare in fondo un po' di noi è uno dei motivi di pregio di un'opera che a mio parere è un autentico gioiello.
Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Attualmente vive ad Asolo e lavora come docente di Lettere a Bassano del Grappa. Con Neri Pozza ha pubblicato La reliquia di Costantinopoli (2015), finalista al Premio Strega 2016. Tra le sue opere Nuovo sillabario veneto (BEAT, 2016), Prima dell'alba (Neri Pozza, 2017), L' ultimo carnevale (Solferino, 2019), Se l'acqua ride (Einaudi, 2020), Il Moro della cima (Einaudi, 2022), Piero fa la Merica (Einaudi, 2023), Fumana (Einaudi, 2024).
Renzo Montagnoli
