Vox, di Christina Dalcher, edito da Nord e recensito da Katia Ciarrocchi
Vox – Christina Dalcher – Nord – Pagg. 416 – ISBN 978-8842931386 – Euro 19,00
Immagina
un mondo in cui le donne non possono parlare, non possono esprimere i
loro pensieri, non possono urlare, discutere, ridere o anche solo
leggere una favola ai loro figli. Immagina di avere solo 100 parole
al giorno per dire tutto quello che pensi, con un dispositivo al
polso che ti punisce con una scossa elettrica se superi quel limite.
Questo è il mondo agghiacciante che Christina
Dalcher ci
presenta nel romanzo Vox,
una distopia che riesce a farti riflettere su quanto il linguaggio
sia essenziale per la nostra libertà e identità.
Il
cuore del romanzo è Jean McClellan, una neurolinguista brillante
ridotta al silenzio come tutte le altre donne del paese; le donne non
lavorano più, non partecipano alla vita pubblica, e persino le
bambine, come la figlia di Jean, Sonia, crescono apprendendo che è
normale essere mute. La società è stata riconfigurata da un regime
ultra-conservatore, il “Movimento Puro”, che ha tolto alle donne
il diritto di parlare per mantenere intatta una rigida visione della
famiglia e dei ruoli di genere. La voce di Jean è repressa, ma il
suo spirito non è ancora spezzato.
Quando
il governo chiede il suo aiuto per sviluppare una cura contro
l'afasia che ha colpito il fratello del presidente, Jean vede
un'opportunità per riappropriarsi della sua voce. Il progetto
scientifico che una volta rappresentava la sua passione diventa la
chiave per ritrovare il suo potere. Ma ben presto Jean scopre che il
governo ha piani più oscuri: non si tratta solo di curare la
malattia, ma di sviluppare una tecnologia che potrebbe cancellare
definitivamente la capacità di parlare, rendendo il silenzio un'arma
di controllo.
Quello
che colpisce di Vox è
quanto sia reale il senso di urgenza che Dalcher costruisce
pagina dopo pagina, la trama è serrata, quasi cinematografica nel
suo ritmo, ma allo stesso tempo profondamente intima. Vediamo Jean
combattere non solo contro un sistema patriarcale opprimente, ma
anche contro la sua stessa impotenza, la frustrazione per essere
stata complice, in qualche modo, del silenzio in cui si trova. Le sue
emozioni sono palpabili: il dolore per la perdita del suo ruolo di
madre e scienziata, il timore che sua figlia cresca senza mai
conoscere il potere delle parole.
Uno
dei temi centrali del libro è il linguaggio come strumento di
potere, in Vox,
le parole non sono solo un mezzo di comunicazione, ma una forma di
controllo e resistenza. Il regime sa che togliendo alle donne la
possibilità di parlare, sta togliendo loro la capacità di pensare,
di opporsi, di esistere come individui. Questo è forse l'aspetto
più inquietante del romanzo: non è solo la voce che viene tolta, ma
l'essenza stessa dell'umanità delle donne.
Jean
è affiancata da personaggi che offrono sfumature diverse di questo
conflitto: Patrick, il marito, che accetta passivamente il sistema
senza mai opporsi realmente, rappresenta la complicità silenziosa di
molti uomini. Al contrario, Lorenzo, ex collega e alleato, incarna
l'opposizione attiva, l'uomo che capisce l'ingiustizia e
sceglie di schierarsi dalla parte della ribellione. La tensione tra
questi due uomini nella vita di Jean rende il suo conflitto interno
ancora più profondo: deve scegliere tra la sicurezza del conformismo
o il pericolo della resistenza.
Nonostante
la premessa distopica, Vox è
incredibilmente attuale, le pagine risuonano di temi che parlano del
nostro presente: il controllo del corpo delle donne, la repressione
dei diritti, il pericolo degli estremismi politici. Christina
Dalcher non
ci offre solo una storia avvincente, ma un monito su ciò che accade
quando si permette a un'ideologia di soffocare la voce di metà
della popolazione. E lo fa senza mai perdere di vista il cuore umano
della protagonista, rendendoci partecipi della sua lotta e delle sue
speranze.
Se
c'è una critica da fare, è che il finale sembra arrivare troppo
in fretta, quasi affrettato rispetto alla tensione accumulata per
tutta la narrazione. Ma, nel complesso, Vox riesce
a mantenere il lettore con il fiato sospeso, coinvolgendolo
emotivamente e intellettualmente.
Vox
è un romanzo potente e inquietante, che ci invita a non accettare
mai il silenzio imposto, perché sono il fondamento della nostra
esistenza.
Citazioni tratte da Vox di Christina Dalcher
Se volete sapere che aspetto abbia la depressione, tutto ciò che dovete fare è guardare negli occhi una persona depressa.
«Il
male trionfa quando la gente perbene rinuncia all'azione. È così
che si dice, giusto?»
La sua citazione di Burke non è esatta,
ma ne ha colto l'essenza. Capisco comunque cosa vuole dire e
annuisco.
Jackie l'avrebbe apprezzato.
Tutto è una parola curiosa: viene usata spesso, ma molto di rado è vera in senso letterale. Farei di tutto per uscire con lei. Chiedimi tutto in cambio dei biglietti per un posto in prima fila a quel concerto. Tutto ciò che vuoi. Ho tutto ciò che mi serve. Ma tutto non copre mai ogni sfumatura dell'esistenza.
Katia Ciarrocchi
