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Shantaram, di Gregory David Rpberts, edito da Neri Pozza e recensito da Katia Ciarrocchi

Shantaram, di Gregory David Rpberts, edito da Neri Pozza e recensito da Katia Ciarrocchi

Shantaram – Gregory David Roberts – Neri Pozza – Pagg. 1.184 – ISBN 978-8854500570 – Euro 23,00



Ci sono libri che si leggono e si dimenticano, e poi ci sono quelli che si vivono, Shantaram è uno di questi.
Devo ammetterlo: all'inizio l'ho trovato un po' pesante. Le descrizioni dettagliate, il ritmo inizialmente lento e la mole del libro mi hanno fatto tentennare. Ma qualcosa mi spingeva a continuare, a restare dentro quella Bombay caotica, sporca e luminosa allo stesso tempo, a seguire Lin nel suo percorso di fuga, sopravvivenza e trasformazione. E più avanzavo, più mi rendevo conto che ogni pagina, ogni episodio aveva un senso, un peso emotivo che mi legava sempre di più alla storia.
Ciò che rende Shantaram così potente è il fatto che non è un'opera di pura invenzione, Gregory David Roberts lo definisce un romanzo semi-autobiografico perché si basa su esperienze reali della sua vita. Come il protagonista, anche lui è stato un criminale australiano, un rapinatore tossicodipendente evaso di prigione, fuggito in India per ricostruirsi un'identità. Ha vissuto negli slum, ha stretto legami profondi con la gente del posto, ha avuto rapporti con la malavita di Bombay. Ma sebbene molte delle avventure narrate siano ispirate a eventi reali, Roberts ha sempre sottolineato che il libro è prima di tutto un romanzo, una storia romanzata nata da esperienze personali, ma arricchita dalla riflessione e dall'invenzione narrativa.
Quello che più mi ha colpito è stata la capacità dell'autore di raccontare il contrasto tra il bene e il male senza mai renderlo banale. Lin non è un eroe, ma neanche un criminale senza coscienza. È un uomo in bilico tra due mondi, tra l'oscurità del suo passato e la speranza di redenzione. Ho amato il suo rapporto con Prabaker, il modo in cui l'amicizia diventa un faro in un'esistenza altrimenti tormentata. E poi Karla, enigmatica, sfuggente, simbolo di un amore che è più una ferita che una cura. Ma tra tutti, il personaggio che forse mi ha affascinato di più è Abdel Khader Khan, il boss mafioso che incarna il paradosso della criminalità: un uomo capace di efferatezze ma anche di un proprio codice d'onore, che diventa quasi una figura paterna per Lin.
La scrittura è densa, ricca di dettagli, a tratti filosofica, Bombay è un personaggio vivo, con i suoi vicoli pulsanti, gli slum pieni di umanità e disperazione, la mafia con le sue regole d'onore. Roberts riesce a rendere tutto incredibilmente reale, tanto che a volte mi sembrava di sentire gli odori, il caldo soffocante, il caos assordante delle strade. E forse è proprio questa la forza del romanzo: la sua capacità di trascinare il lettore in un universo tanto brutale quanto affascinante, in cui la miseria e la bellezza convivono fianco a fianco.
Alla fine, chiuso il libro, ho sentito di aver compiuto un viaggio. Non solo tra le pagine, ma dentro un'anima inquieta e combattuta, dentro un'India cruda e magnetica. Shantaram non è un libro che si legge soltanto, è un'esperienza che si attraversa e che, in qualche modo, cambia qualcosa dentro di noi.


Citazioni tratte da Shantaram di Gregory David Roberts

Il fato ha bisogno di complici, e le pietre sui muri del destino sono cementate da piccole e inconsapevoli complicità.

La verità è un despota crudele, ma tutti fingiamo che ci piaccia”.

L'ottimismo è parente stretto dell'amore, ed è esattamente identico all'amore in tre modi: è sfacciato, non ha senso dell'umorismo e si fa vivo quando meno te lo aspetti.

Ma l'anima non ha cultura. L'anima non ha nazione. L'anima non ha colore, accento, stile di vita. L'anima è per sempre. L'anima è una. E quando il cuore prova un momento di verità e di dolore, l'anima non sa restare immobile.

la terribile, penosa consapevolezza che non esiste felicità senza dolore, non esiste ricchezza senza costo, e non esiste vita che, prima o poi, non conosca sofferenza e morte.

Pensavo a un altro fiume, un fiume che scorre in ognuno di noi, qualunque sia la nostra patria. È il fiume del cuore, il desiderio del cuore. È verità pura, essenziale: ciò che ognuno di noi è, ciò che ognuno può ottenere.

Nulla di ciò che appare è come lo vediamo. I nostri occhi mentono. Tutto quello che ci sembra reale è solo un'illusione. Nulla esiste come vorremmo credere. Né lei, né io, né questa stanza. Nulla.

«Ho detto che la verità si trova più spesso nella musica che nei libri di filosofia».
«Cos'è la verità?» In realtà non volevo saperlo, cercavo solo di continuare la conversazione e di apparire intelligente. «La verità è che non esistono uomini buoni o cattivi», rispose. «Sono le azioni a essere buone o cattive. Gli uomini sono soltanto uomini: è quello che fanno o evitano di fare che li guida al bene o al male. La verità è che un istante di amore autentico, nel cuore di qualsiasi persona – il più nobile o il più malvagio degli uomini – possiede lo stesso fine, la stessa evoluzione e lo stesso significato, ed è come una gemma fra i petali di loto della sua passione. La verità è che ognuno di noi, ogni atomo, ogni galassia e ogni particella di materia nell'universo, si sta muovendo verso Dio».

«prendi la mia mano, per esempio. Posso aprirla, distendere le dita e mostrarti il palmo in un saluto, o appoggiartela amichevolmente sulla spalla. Immagina che questa sia la felicità. Se invece stringo le dita a pugno, potrei minacciarti, colpirti, farti del male. Immagina che questa sia la sofferenza. I due gesti sono opposti per forma e potenzialità, ma la mano è la stessa. La sofferenza è felicità capovolta».

Non esiste nulla che si adatti al palmo di un adulto come la mano di un bambino. Nulla sembra più naturale, e nulla risveglia maggiormente il nostro istinto protettivo.

In fondo è tutto qui: l'amore e i suoi obblighi, il dolore e la sua verità.

C'è sempre una giustificazione per quello che facciamo?”
(…)
“Le peggiori ingiustizie”, aveva detto Karla, “sono state causate da gente che cercava di cambiare le cose”

Nella parte migliore di ognuno di noi si cela sempre un po' di presunzione.

Una volta qualcuno mi ha detto che se trasformi il tuo cuore in un'arma, prima o poi finisci per usarla contro di te.

Per quanto fosse saggio, non sapeva che l'amore non può essere messo alla prova. Puoi verificare l'onestà e la lealtà di una persona, ma non l'amore. L'amore dura per sempre, anche se arriviamo a odiare la persona che amiamo. L'amore dura per sempre perché nasce in una parte di noi che è immortale.

Ti amo ancora. E a volte, amico mio, l'amore che provo e non posso darti mi toglie il fiato. A volte, come in questo momento, il mio cuore sprofonda in un abisso di pena dove non esistono le stelle, i sorrisi e il sonno.

Quando sai di essere in punto di morte l'intelligenza non ti serve a niente. Alla fine il genio è inutile, e l'intelligenza è vuota. L'unica consolazione – ammesso che esista – può venire da quello strano miscuglio di esperienze ed emozioni profonde, di luoghi e tempi lontani che di solito chiamiamo saggezza.

I silenzi possono ferire come una frustata”

«La fortuna è ciò che ti capita quando il destino si stanca di aspettare»

Ogni battito del cuore di un uomo”, ripeteva spesso, “è un universo di possibilità”.



Katia Ciarrocchi



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