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Il fuoco di un effimero diamante, di Tiziana Monari

Il fuoco di un effimero diamante, di Tiziana Monari

Il fuoco di un effimero diamante

di Tiziana Monari


a Piero Angela


E ti ricordo

quando i minuti contavano le nenie del cuore

con la tua voce limpida, le curve del sapere

mentre parlavi di cieli stellati e gocce di luna

di costellazioni e mondi ormai perduti


quando la terra inghiottiva strade ed arcobaleni

e tutto sprofondava nel buio del dolore

e tu riuscivi a farci capire il perchè di tutto questo

a noi increduli e vivi sull'abisso

a cercare voci senza più ritorno


eri l'abbraccio che mancava al giorno

quando ci dicevi dell'alba, del tramonto

del perchè cadono le foglie, dello spazio piccolo dei fulmini

delle particelle scomposte, ricomposte

dopo una lotta di reazioni universali.


Riuscivi ad abbellire gli abissi, il fuoco di un effimero diamante

i concetti che si dirigevano verso forme chiare e palesi

verso saperi semplici e comprensibili


era bello il fiorire del tuo pensiero

elegante come un cigno che scivolava sull'acqua

ci accarezzava come una sirena aggrappata al fianco di una nave

e noi ammirati davamo voce al vento

fluttuando nell'aria tra spazio e tempo

rendendo visibile l'invisibile


Ed ora che ti cerchiamo in uno sfiato di luce

la tv che blatera cose insensate e monche

ti ricordiamo tra fonemi e sillabe

tra atomi e neutroni

emozionandoci per la tua immensa mancanza.