Cacciatore di costellazioni, di Gianluca Ferrari
Cacciatore di costellazioni
di Gianluca Ferrari
per il fotografo Arturo Monari
Lascia che venga sera e
si allontana dal mondo
di artifici: le nostre
luci come uno scarabocchio
di grafite e aloni cancellano
le verità del cielo.
Su per dirupi, là dove
cantano grilli, rane.
Attende a un rito meticoloso,
di lente rotazioni
dei polpastrelli - per cominciare -
fin tanto che il minuscolo
clangore d'un congegno
di precisione lo appaghi.
È allora che dilata poco
a poco l'occhio da ciclope
per invischiare in duplice
diaframma remote fughe
d'animali o di regine, che il loro
eroe attendono su di uno
sfondo senza fine perché
le sfiori ancora (oh, hanno aspettato!).
Basta poco perché impronte,
figure luminose vadano
smarrite nel caotico
deserto del Caso. Allora
scatta la tagliola:
ciglia e pulsante, un fil di fiato
un raro battito del cuore.
Venite ed imprimetevi
Cassiopea Orione al fondo
di un respiro rarefatto
trattenuto nell'occhio,
nei neuroni! Lasciate
che mio nome si fissi
nell'altissima definizione
ed un frammento riprenda
a roteare insieme
a voi, forse veduto dai futuri.
Da Acquerelli gotici (edito in proprio, 2020)