Al parco, di Donatella Nardin
Al parco
di Donatella Nardin
i.
Gioca l'azzurro sopra i tetti di aprile,
lacerando la pelle del visibile
nell'aria disegna le sue micronarrazioni.
Placidi di primo sole – né vivi
né morti solo in attesa – stanno seduti
immobili sulla panchina
le due vecchie figure tornate quasi
bambine.
Intensa, donativa, precede l'armonia
la sintonia?
ii.
Il fossile di una poltrona color
ciclamino fa bella mostra di sé
accanto ad un'altalena
che dondola il tempo.
Malinconia di luminosità sospese:
prefigura i giorni dell'ansia
la luce del congedo.
Per farsi coraggio bisognerà
accarezzare le mani paffute
del bimbo appena sceso dall'altalena,
piccole mani fattive
da cui accorato ancora trapela
un po' di creato.
Da Terre d'acqua (Fara, 2017)