Accendere l’invisibile, di Rosanna Cracco - Samuele Editore
Accendere l'invisibile
di Rosanna Cracco
Samuele Editore
Poesia
Pagg. 150
ISBN 979-12-81825-24-6
Prezzo Euro 15,00
Versione online Sbac! Prezzo Euro 7,00
La poetessa offre di sovente articolate osservazioni sulla condizione umana, sulla natura del linguaggio e sul rapporto degli individui con il tempo, recepito come spazio temporale di comunicazione, creazione e conoscenza e, da autentica cultrice della parola, rivolge un precipuo invito a riflettere sulla sua natura fuggevole e al tempo stesso perenne, seguendo una logica sospesa tra il suo aspetto quantitativo, ossia chronos e quello qualitativo, ossia kairos. L'immagine allegorica dell'argine, che delimita e contiene il fluire impetuoso del fiume, si presta agevolmente a una duplice interpretazione, rappresentando le costrizioni e i limiti imposti alla creatività dall'esigenza di comunicare un messaggio eloquente e definito, ma simboleggiando anche la necessità di trovare un equilibrio tra l'impulso verso l'infinito e l'ancoraggio alla dimensione terrena.
Le parole intense raccolte nella strettoia “Parole nuove” – vengono paragonate a semi che, una volta sparsi, danno vita ad un nuovo linguaggio, un nuovo modo di pensare e di vedere il mondo, tuttavia la Nostra è consapevole che anche le parole più belle e significative siano destinate a invecchiare e a perdere il loro originario splendore e, per questa ragione, di tanto in tanto il suo afflato poetico si fa mesto e nostalgico.
L'interminabile
ricerca di una parola – che
sia eterna “Parole nuove” –
è un'illusione, un desiderio impossibile da realizzare. L'attesa,
personificata come una – grande signora “Parole
nuove”
– rappresenta l'implacabile scorrere del tempo e il suo rapporto
con l'individuo.
È vero che l'attesa ci tiene ancorati alla
vita, spingendo ognuno a guardare al futuro con fiducia ed
aspettative, ma è altrettanto vero che essa ricorda la nostra
precarietà. Sulla base di tali considerazioni, la poetessa ci
propone di riconsiderare il concetto di eternità, che non è certo
da intendersi come una condizione stabile ed immutabile, piuttosto
come un flusso continuo e interminabile.
Daniela Cecchini
Progetti
Sì,
qualcosa sempre mi chiama
come sulla
strada
dell'Annunciazione
Apro il ventaglio dei
pensieri
al vento che gonfia le vele
e una corrente
benefica
di possibili frammenti
mi attraversa la pelle
Ecco
chi sono, ecco cosa fare
La vita, tiepida cova
dentro
compenetra
il traslato della creatività
chiamandomi al
calore dell'altro
Una lente d'ingrandimento
dietro
l'apparenza
a sostegno dell'etica
così infangata dal
nulla
Un viaggio di conversione
dentro l'esilio
dell'anima
che attraversa le colonne
d'Ercole del
meditare
Tessere a mosaico
che affinano il sentire
con
la porta del tempo
che un po' si
dischiude
Appartenenza
A
chi appartengo?
A quella tela dipinta
strato su strato con
i diversi
colori della vita
Sapori in agrodolce
tra
possibili figurazioni di realtà
cesure di tempo e di
spazio
spesso senza denominazione
È faticoso il
cammino:
tetti abbandonati
labbra di metallo
ma anche
vele al vento
e sogni che premono
Se graffio il
sovrapporsi
delle pennellate
ritrovo “quel me”
insieme
istinto primitivo
e coscienza collettiva
In cerca dei nuovi
linguaggi
dell'anima
inseguo un mondo
ebbro di
poesia
senza cedere ai ricatti
Anche nell'odierno
naufragio
di cellule,
vita che sono
e che ancora non so,
non
voglio lasciare
la voce dell'amore
Amore… amore…
amore
ancora tanto ne berrei
Ricami
di bisso
Soprattutto
ora
che il fuoco lascia al vento
le sue ceneri
mi
piace credere
che l'anima immortale
sposi il
divino
aprendo le porte all'eternità
Vorrei toccare quel
Dio
dalle chiome d'oro
e godere per un attimo
del
trionfo divino
ma troppo buio se guardo oltre
buio che
chiama altro buio
Così mi tolgo le ali di cera
e
mi riprendo chi sono ora
e cosa posso
Anche tra vicoli
stretti
posso ricordare inventare creare
Nella gerarchia
dei sentimenti
raccolgo, proteggo
e molto lascio andare
ma
tengo stretto tra le mani
il prezioso filamento
secreto dal
mare
