Il rumore dei tuoi passi, di Valentina D’Urbano, edito da TEA e recensito da Katia Ciarrocchi
Il rumore dei tuoi passi – Valentina D'Urbano – TEA – Pagg. 324 – ISBN 978-8850241712 – Euro 13,00
Recensione di Katia Ciarrocchi
Il
rumore dei tuoi passi di Valentina
D'Urbano è
un romanzo che non accarezza, ma incide. Una storia aspra e dolorosa,
che racconta legami impossibili da spezzare, vite spezzate troppo
presto e lotte silenziose che si consumano nell'ombra. Beatrice e
Alfredo crescono nella Fortezza,
un quartiere fatiscente che non resta mai sullo sfondo: è un'entità
viva, che osserva e giudica, che impone le sue regole spietate e
lascia cicatrici profonde in chi lo abita.
Uno degli aspetti più
struggenti del romanzo è la violenza familiare che segna
profondamente Alfredo, rimasto orfano di madre da bambino, Alfredo
cresce con un padre che incarna tutte le frustrazioni di un uomo
distrutto dal dolore e dalla povertà. Gli abusi che subisce non sono
solo fisici, ma anche psicologici: una sequenza di umiliazioni e
sopraffazioni che lo privano di ogni certezza e lo lasciano alla
deriva.
Alfredo è un ragazzo che vorrebbe amare e lasciarsi
amare, ma è intrappolato in un vortice di rabbia repressa e
autodistruzione, la droga, che inizialmente sembra offrirgli una via
di fuga, lo porta invece a sprofondare ancora più in basso. È
impossibile leggere la sua storia senza sentirsi sopraffatti da un
senso di impotenza, Alfredo è un'anima spezzata che cerca
disperatamente un riscatto, ma che non riesce a trovarlo.
Al
fianco di Alfredo c'è Beatrice, narratrice e protagonista del
romanzo, è lei il punto di ancoraggio della storia, il porto sicuro
a cui Alfredo torna ogni volta che la Fortezza lo
trascina troppo a fondo. Ma anche per Beatrice questo legame è un
fardello pesante, il loro amore, più forte del sangue, è al tempo
stesso una benedizione e una maledizione. Beatrice cerca in tutti i
modi di salvare Alfredo, di offrirgli un futuro diverso, ma il peso
delle sue ferite è troppo grande, e alla fine anche lei si ritrova a
fare i conti con il fallimento.
Il romanzo esplora con grande
sensibilità le conseguenze della violenza familiare non solo su chi
la subisce, ma anche su chi gli sta accanto. Alfredo, incapace di
liberarsi dai fantasmi del passato, finisce per trascinare anche
Beatrice in un vortice di dolore e impotenza. La loro relazione, pur
essendo l'unico baluardo contro la desolazione della Fortezza,
è intrisa di tensioni e incomprensioni che riflettono la lotta di
Alfredo contro se stesso.
Valentina
D'Urbano non
addolcisce nulla, la Fortezza è
un luogo dove la speranza sembra un lusso, e i sogni si infrangono
contro il muro della realtà, ma è anche un microcosmo dove si
sviluppano legami autentici, profondi, che resistono nonostante
tutto. La forza del romanzo sta nella capacità dell'autrice di
raccontare tutto questo con una scrittura diretta, sincera, capace di
graffiare ma anche di emozionare.
“Il
rumore dei tuoi passi”
non
è una lettura leggera, ma è una lettura necessaria. Ci ricorda che
dietro ogni storia di sofferenza c'è una persona, con i suoi
sogni, le sue paure e la sua voglia di riscatto. E, soprattutto, ci
mostra che anche nel dolore più profondo si può trovare una
scintilla di umanità, una storia che rimane sottopelle, come il
rumore dei passi di chi ha amato troppo, troppo presto e troppo
intensamente.
