Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni, di Eleonora Mazzoni, edito da Einaudi e recensito da Siti
Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni – Eleonora Mazzoni – Einaudi – Pagg. 168 – ISBN 9788806257163 – Euro 14,00
Recensione di Siti
Pur
non aggiungendo dati significativi alle mie conoscenze, la breve e
agile biografia ha il pregio di un'esposizione snella, lineare e
liberamente romanzata, senza alcun eccesso.
Emerge
una figura di Manzoni che restituisce con fedeltà il ritratto che
gli appassionati dell'autore facilmente riconoscono, mentre dona a
chi non lo conosce in modo approfondito un corretto, curioso e
godibilissimo punto di vista teso a svecchiare la figura del Manzoni,
a detta dell'autrice, viziato da una lettura scolastica che allontana
i giovani da un uomo in fondo rivoluzionario.
L'esiguità
delle pagine non permette però alla stessa di dimostrare in modo più
efficace la sua tesi e di conseguenza si imprimono paradossalmente
solo quei tratti umani più vicini ai limiti che alle virtù. Ciò è
particolarmente evidente nel resoconto delle scelte fatte in ambito
politico che poco hanno di apertamente rivoluzionario.
Altro
aspetto da considerare è la posizione assunta dall'autrice sul peso
della vita degli autori nella comprensione dei loro scritti, se da un
lato avalla l'ipotesi che gli autori si comprendono dalle loro opere,
dall'altro difende la tesi della contaminazione che l'esistenza
vissuta dagli scrittori esercita sulla materia narrata.
E
allora si aprono bellissime corrispondenze, la più audace delle
quali apparenta Manzoni al codardo Don Abbondio, facendo quindi
deflagrare quella carica rivoluzionaria che il sottotitolo
promette.
Vero
e è che a modo suo il timido e schivo Alessandro, balbuziente e
incapace di stare tra le persone, affetto forse da qualche turbe
psichica, fu capace di affermare il suo sentire religioso, di essere
all'avanguardia in campo agricolo accettando i rischi economici degli
investimenti nell'allevamento dei bachi da seta, di smuovere le acque
stagnanti della tradizione letteraria italiana con l'introduzione di
un originale romanzo storico, di osare una lingua letteraria popolare
e infine di essere semplicemente umano nel suo sentire.
