Stazioni, di Seamus Heaney - Molesini Editore Venezia
Stazioni
di Seamus Heaney
Molesini Editore Venezia
Poesia
Pagg. 84
ISBN 9791281270169
Prezzo Euro 15,00
Traduzione di Leonardo Guzzo, Giorgia Meriggi e Marco Sonzogni
Stations è
una silloge di 21 prose poetiche di Seamus
Heaney pubblicata
a Belfast da Ulsterman Publications nel 1975. Nello stesso anno a
Londra Faber dà alla stampa una delle raccolte più importanti del
poeta irlandese, North.
Non soprende che la critica abbia accostato queste due opere,
individuando nelle prose di Stations un
resoconto dell'esperienza personale di Heaney più «democratico»,
per così dire, rispetto a quello dei versi di North.
Un esperimento che resta però unico nell'opera del futuro premio
Nobel – bisognerà aspettare, infatti, l'undicesimo e penultimo
libro di versi di Heaney, District
& Circle (2006),
per ritrovare prose poetiche.
Nel
1970-71, Heaney inizia a scrivere i testi di Stations,
da lui definiti “marce rubate in una forma nuova”, “trivellazioni
autobiografiche”, “stretti pozzi scavati in uno strato della
coscienza nordirlandese”. L'anno accademico trascorso a Berkeley,
in California, rappresenta uno snodo fondamentale nel suo percorso
umano e poetico.
Nello
stesso anno, però, la pubblicazione di Mercian
Hymns,
una raccolta di prose poetiche del poeta britannico Geoffrey Hill, lo
induce a interrompere la stesura di Stations,
che riprende e completa nel 1974 dal cottage di Glamnore, nella
campagna dublinese, dove si era trasferito con la famiglia due anni
prima, compiendo un'altra scelta decisiva per la sua vita e la sua
opera.
Alle
prose poetiche di Stations Heaney
affida un doppio compito narrativo. Le prime, in terza persona,
descrivono esperienze della sua infanzia: inizialmente idilliache ma
presto inquinate da paura e repulsione, come nelle poesie del suo
primo libro, Death
of a Naturalist (1966).
Le prose successive, come le poesie del suo quarto
libro North (1975),
documentano invece le condizioni sociali e politiche dell'Irlanda
del Nord, presa nella morsa sanguinosa di una guerra civile tra
maggioranza protestante e minoranza cattolica che non sembra
conoscere tregua.
“Adesso penso a questi componimenti come snodi di un pellegrinaggio psichico, stazioni in cui mi sono spesso soffermato, inconsciamente, nella mia testa. Ho scritto ciascuno di essi con l'entusiasmo di giungere per la prima volta in un posto che ho sempre conosciuto perfettamente.”
Glanmore, marzo 1975
Seamus Heaney (Castledawson 1939 – Dublino 2013) è uno degli autori di lingua inglese più importanti del nostro tempo, letti e studiati in originale e in traduzione in ogni angolo del pianeta. Dai banchi di scuola di Anahorish e Derry, in Irlanda del Nord, al podio Nobel dell'Accademia di Svezia passando attraverso prestigiose cattedre universitarie – tra cui quella di retorica e oratoria ad Harvard e quella di poesia ad Oxford – la vita e la scrittura di Heaney sono state esempio di claritas, integritas e consonantia. Questi valori – è Heaney stesso a indicarlo – contraddistinguono la sua condotta civica e il suo contributo artistico. The Translations of Seamus Heaney (2022), The Letters of Seamus Heaney (2023) e The Poems of Seamus Heaney (2025) – che a distanza di cinquant'anni dalla prima pubblicazione include le prose poetiche di Stations accanto ai dodici libri di versi – attestano l'eredità umana e letteraria di una figura tanto umile e riservata quanto influente e universale. Stazioni presenta per la prima volta in traduzione italiana integrale, con testo inglese a fronte, un'opera di Heaney poco conosciuta: l'unico tassello mancante alla ricezione completa di questo autore nella nostra lingua.
Leonardo Guzzo, Giorgia Meriggi e Marco Sonzogni considerano la condivisione della traduzione letteraria come preziosa esperienza di confronto, approfondimento e crescita. Stazioni di Seamus Heaney segue Un paradiso portatile di Roger Robinson (2022) e Gente nel tempo libero di Anne Carson (2025).

