Ricordate Il canto di Alisan?
Una donna attende il ritorno dalla guerra del marito disperso, fra speranza e
rassegnazione.
Ecco questa poesia completa la prima
con un sublime atto d'amore.
Alisan mia!
di Renzo
Montagnoli
Invochi il mio nome
ti illudi che io sia
ancor in questo mondo
magari disperso
senza memoria
a vagar per lande deserte.
E invece son ombra
fra tenebre
senz'albe e tramonti
in un regno di morti
senza più tempo.
Ma il tuo cuore che freme
l'avverto ogni istante
una tremula luce
che la mia notte rischiara
ma che m'addolora nel vederti soffrire.
E' questo tuo amore
così disperato
un esile filo
nell'implacabile fato
un lieve legame al mondo dei vivi
e se anche qui non c'è più memoria
è il tuo dolente ricordo
di quel che io fui
che va oltre ogni confine
supera monti scoscesi
vince il tempo
che per te implacabile scorre
in una vita non vita
senza oggi né domani
solo ieri e solo ciò che è stato.
Ed è l'amore
che ormai ti sostiene
quell'amore che ti fa sognare
t'illude che un giorno
io ricompaia gridando il tuo nome
Alisan mia, sono tornato!
Ma da qui non esce nessuno
son mani che si tendono
per ritornare nel tempo
ma la vita è lontana
talmente lontana
che nemmeno si scorge
e se anche il ricordo
sostiene il mio essere niente
voglio che tu viva
che la memoria si appanni.
Voglio che io resti un lontano ricordo
qualcosa che c'è stato
e poi non c'è più
una brezza di vento
che come ha toccato il tuo cuore
ha rincorso le nuvole
sempre più in là
un puntino piccolo piccolo
che si è perso allo sguardo
talmente lontano e talmente veloce
che tu ti chieda
se veramente c'è stato.
Da Canti celtici II