Le risposte
di Renzo Montagnoli
Correte, amici!
Venite ad ascoltare
chi da un lungo viaggio è ritornato.
Son stati giorni e notti
lontano dalla casa
per boschi oscuri
e lande desolate.
Son partito ai primi soli
dopo i freddi dell'inverno
con la bisaccia mezza vuota
ma il cuore colmo di speranza.
Ora vi ritrovo sotto un cielo grigio
che annuncia l'umido autunno.
Sapete bene perché sono andato
perché qui vi ho lasciato.
Tanto, la sera nella stalla
ne abbiam parlato
e foste voi a suggerirmi
di chieder al grand'uomo
a quello che dei druidi
é il più saggio
e che dimora a mille leghe
oltre l'orizzonte
oltre quei monti
la dove il cielo mai finisce.
Ebbene, gli ho parlato
a nome mio e a nome vostro:
Perché ogni cosa ha sempre un fine?
Perché il tempo d'ogni uomo
scade sempre inesorabile?
Perplesso m'ha guardato
un poco ci ha sopra ragionato
e poi è venuta la risposta
più semplice di quel che m'aspettavo
una sferzata al cuore
un dolore lacerante
che rimbomba nella mente.
Amici miei,
noi siam qui a
parlare,
a tribolare in una vita
sapendo che un giorno tutto cesserà.
E la risposta, mi chiederete voi?
M'ha detto solo, con tono rassegnato:
se
la sapessi non sarei qui
a
cogliere nei dolori delle gambe
nel
respiro più affannoso
i
segni di un inevitabile declino
i
sintomi che il mio tempo
è
prossimo alla fine.
Ma perché dobbiam finire?
l'ho subito implorato.
E allora stanco, con voce rotta
ha chiesto a me:
E perché dobbiamo iniziare?
Perché siam
nati?
L'ho guardato e sono uscito
era l'ora del tramonto
d'un giorno che lento moriva
e nel buio che cominciava a calare
ho compreso tutto quanto:
la morte è il prezzo che paghiamo
affinché viviamo.
Da Canti
Celtici II