Notte in
trincea
di Renzo Montagnoli
È ora un momento di quiete
e tacciono le armi
dopo i fragori del giorno.
È notte e gelo
nel fango della trincea.
Forte
con l'aria fresca
che scende dai monti
é il lezzo dei cadaveri,
insepolti
e monito nella terra di nessuno.
Sono lì a ricordare
di quanto la vita sia breve,
con i loro occhi sbarrati,
con il viso sconvolto dal dolore.
Si scorgono per un attimo
alla luce dei razzi
che salgono in cielo
un cielo di pietra
impassibile a tanto orrore.
Ma nel buio ritrovo me stesso
rivedo giorni diversi
di gioia ormai sconosciuta
sento che se non sono mai stato
come qui così vicino alla morte
ritorna impetuoso
il desiderio di vivere
di assopirmi in notti stellate
di risvegliarmi in un'alba di pace.
Da La pietà