L'interrogazione
di Renzo Montagnoli
Vita ignota nel vecchio stagno,
piccoli esseri nati all'alba
e già scomparsi al tramonto.
Un brusio, quasi un sussurro
che incanta l'orecchio,
che fa prendere il volo alla mente.
Tanti secoli fa la stessa scena,
occhi che scrutano la superficie,
increspata dalla brezza della sera.
Un uomo a fantasticare,
a sognare un futuro che non vedrà.
Come sarà,
si chiede,
fra mille anni?
Una domanda senza risposta,
ma che la fantasia dona di reale irreatà.
Come saròà,
mi chiedo,
fra mille anni?
Rivedo lo stagno,
occhi come i miei
che scrutano l'acqua
e che si pongono la stessa domanda.
Il tempo passa,
tutto cambia,
ma quell'interrogazione resta,
sempre.
Da Canti celtici
(Il Foglio, 2007)