Erano del
color del grano
di Renzo Montagnoli
Se ci ripenso ancora non capisco
come una vita possa essere
sprecata.
Era la Elda
di certo la più bella
con quei capelli sciolti color del
grano.
Tanti in paese le ronzavano intorno
come le api che svolazzano sul
miele
e il miele era quel corpo flessuoso
quell'incedere lento e silenzioso
quasi una ballerina che danzava
sulle punte
e gli occhi celestini brillavano di
luce
ricamavano sottintesi intorno al
bel nasino
che appena s'affacciava su due
labbra voluttuose.
Era di certo la più bella e lo
sapeva
ma ai tanti che avanti si facevano
scuoteva il capo e si negava.
Passata l'età più bella
nell
portamento ancora altero
si notava però qualcosa che
cambiava
e come una rosa colta alla mattina
che il giorno dopo già sfiorisce
nel tempo che implacabile correva
l'Elda
s'appassiva sempre più
e già nessuno la cercava,
guardata solo dalle vecchie del
villaggio
che a mezza voce dicevano
che chi troppo vuole nulla stringe.
Oggi in tre gatti l'abbiamo
accompagnata
all'ultima dimora e lungo il viale
fiancheggiato dai cipressi
mi son chiesto se in quella vita di
rifiuti
almeno l'ombra di una carezza fosse
scivolata sul suo viso
se almeno maschie dita
si fossero intrufolate fra quei
capelli
un tempo del color del grano
e in ultimo del grigio della cenere
che era rimasta da una vita
bruciata.
Da Il
mio paese