Sotto
la neve
di
Renzo Montagnoli
Eri
bella, un tempo
quando
si mormorava
“Sotto
la pioggia fame
sotto
la neve pane”.
Candida,
accogliente,
cullavi
il chicco di grano
che
quieto riposava
e
forte cresceva.
Eri
l’immagine della purezza
immacolata
come un giglio
splendente
alla luce del sole.
Ora,
invece, sei pattume dell’aria
sbiadita,
grigia, a volte sin nera,
rispecchi
un mondo che più non è quello.
Lontano
è il ricordo di inverni imbiancati,
di
gelidi venti e di crepitio di legna
in
stufe sempre roventi.
Altra
era la vita, magari stentata,
ma
sempre amata.
Nessuna
corsa dietro all’inutile
tanto
piacere per quel poco che c’era.
E
intanto il chicco cresceva
e
già si sognava la fragranza del pane.
Ora
abbiamo tutto e niente
nulla
si apprezza
tanto
si corre nell’aria malsana
e
sotto la neve di svariati colori
non
resta che fame
fame
di una vita
che
non sia naufragio
verso
improbabili mete.
Da
La pietà
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