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  Poesie  »  Generica  »  La nascita 30/08/2023
 

La nascita

di Renzo Montagnoli



Mentre s´appressava il giorno

con il suo carico di ore luminose,

sbadigliando la notte si levava

dal consunto giaciglio di stelle.


Era quello un tempo in cui

il fornaio toglieva dalle brace

il pane cotto e fragrante

e il contadino s´avviava


per i campi con la zappa

in spalla a iniziare il suo

duro lavoro fino a quando,

rosseggiando il cielo, il sole


compagno anche fin troppo

caloroso scendeva all´orizzonte

ad annunciar per lui, ma anche

a uomini ed animali che il giorno


finiva e che il riposo era dovuto,

una vita regolata dallo scorrer

delle ore e delle stagioni.


Era un´alba come tante, con il buio

che piano impallidiva per infine

accendersi di luce, con una serena

brezza che portava i profumi dell´oriente.


Fu un giorno così che egli nacque

con un vagito stridulo e lamentoso,

con il primo sole che illuminò

il volto corrucciato di un bimbo


di colpo risvegliato dal quieto

sonno nel ventre della madre,

incapace al momento di capire

quale fosse il suo futuro


e qual destino gli fosse riservato.

Solo che avesse saputo di una vita

sempre uguale, fatta d´albe e tramonti,

poche le gioie, molti i dolori,


e sempre con l´unico scopo di finire

nell´eterno buio, una destinazione

pagata da un´attesa sempre più trepida,

avrebbe desiderato d´esser mai nato.


Da Canti celtici



 
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