La
ballerina del Gai-Moulin
di
Georges Simenon
Traduzione
di P.N. Giotti
Edizioni
Adelphi
www.adelphi.it
Narrativa
romanzo
Collana
gli Adelphi – Le inchieste di Maigret
Pagg.
148
ISBN
9788845910456
Prezzo
Euro 10,00
Indagini
a Liegi
Decimo
romanzo con protagonista Maigret La ballerina del Gai Moulin
è un giallo del tutto atipico, presentando un intreccio
complesso, un groviglio vero e proprio e per dipanarlo il nostro
commissario, nella speranza di una mossa falsa di un omicida, dovrà
prima farsi rinchiudere in prigione, come presunto colpevole, poi
addirittura mettere in scena un finto suicidio nel commissariato di
polizia di Liegi, città in cui si svolge l’intera
vicenda e che, guarda caso, è dove è nato Simenon.
Ma
La ballerina del Gai Moulin, per certi aspetti, pur restando
un poliziesco, ha in serbo una prima parte da autentico noir con due
soggetti verso cui è indirizzata la sottile e approfondita
analisi psicologica dell’autore.
Se
l’atmosfera e l’ambientazione sono impeccabili, tuttavia
si deve lamentare una struttura abbastanza debole, con una trama che
avrebbe meritato ben maggiori attenzioni e che invece finisce con il
determinare uno sviluppo traballante della vicenda, quasi che a un
certo punto fosse scappata di mano a Simenon. Si arriva certo alla
conclusione, a Parigi, da dove era partito Maigret,
ma
è un po’ stiracchiata, così che il romanzo merita
più per lo sfondo, per le caratterizzazioni, per le atmosfere,
che per l’aspetto poliziesco vero e proprio. Poco male,
tuttavia, perché così è possibile cogliere le
altre qualità dell’autore, fermo restando che la lettura
rimane nel complesso soddisfacente.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato
centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a
Jean Pauhlan,
da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più
grande e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo
ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon
dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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