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  Recensioni  »  Pablo Storie di Sicilia, di Aurelio Caliri, edito da Arte e Musica 12/04/2018
 

Pablo

Storie di Sicilia

di Aurelio Caliri

Edizioni Arte e Musica

Narrativa racconti

Pagg. 244

ISBN 9788890242403

Prezzo Euro 14,00



Sogni di gioventù



Tipo strano questo Aurelio Caliri, e non solo perché si cimenta nella letteratura, nella musica e nel disegno, in ogni caso con risultati di eccellenza, ma soprattutto perché, nonostante non sia più giovane, affronta la vita con l’entusiasmo e l’ingenuità di un bambino. E’ un vulcano di idee e non fa in tempo a tradurne in pratica una che già si danna per un’altra maturata all’improvviso. Come ho già avuto modo di scrivere di lui, in un articolo che nelle mie intenzioni tendeva a delinearne l’aspetto psicologico, Caliri vive perennemente in un sogno che gli offre gli spunti per mettere in pratica le sue tendenze artistiche e se la musica resta la principale e il disegno una piacevole variante, la letteratura e in particolare la narrativa finiscono con il diventare una testimonianza di questa vita in sogno. E’ anche questo il caso di Pablo Storie di Sicilia, una raccolta di racconti che potremmo definire i risultati dei flussi di memoria dell’autore e che se letti e osservati con particolare attenzione rivelano nei protagonisti le caratteristiche salienti del loro ideatore. Si tratta per lo più di persone che cercano di dare un senso alla propria vita, che tentano di percorrere una strada e quando questa viene interrotta non demordono, perché sembrano dire, pur provati dalla delusione, che domani è un altro giorno e che perciò si deve ricominciare. Tuttavia, se qualcuno pensa che si tratti di confessioni, con l’inevitabile pathos intimistico, si sbaglia, perché sono storie che forse, partendo magari da una minuzia, si sviluppano sull’onda della creatività in una narrazione che ha il pregio di essere agile e leggera, e quindi mai stancante. In questi racconti non pochi sono quelli in cui si parla di una ricerca dell’amore da parte di protagonisti giovani, il che mi fa supporre che il tema, più o meno sentito da tutti, abbia avuto un peso particolare nella vita di Caliri, né una mania, né un’ossessione, ma comunque un argomento di grande rilevanza che viene trasfuso in tutte le sue implicazioni nei personaggi, che, guarda caso, spesso e volentieri maturano un sogno d’amore. Non mancano comunque altre tematiche e in proposito credo che qualcuno, speranzoso di trovare le classiche storie siciliane (indicate nel sottotitolo) di passioni, di drammi, di infruttuose ribellioni resterà deluso, perché della Sicilia abbiamo poche tracce, delineate dai paesaggi ben descritti e da rari spunti di classica atmosfera locale, in quanto l’autore non solo ha privilegiato l’aspetto intimistico degli attori, ma ci ha mostrato una Sicilia in divenire, già lontana dagli stereotipi, in buona parte fondati, degli anni ante 1968. Si assiste così a una carrellata di protagonisti, per lo più timidi e speranzosi, che in non pochi casi destano tenerezza per i loro insuccessi amorosi e per gli atteggiamenti impacciati con i quali cercano di contattare il soggetto del desiderio. Se esce un’immagine della Sicilia non è pertanto quella classica, di cui ho prima cennato, ma di un luogo che va superando ristrette mentalità per cercare di stare al passo con i tempi o comunque di rincorrere l’evoluzione dei costumi.

Alla formazione di questa immagine non poco concorrono i disegni dell’autore che rappresentano invece una Sicilia antica, un contrasto che accentua lo spirito moderno della parte narrativa, circostanza che risulta ancora più evidente per il fatto che Caliri ha riportato anche gli spartiti delle musiche create nel tentativo di far rivivere atmosfere lontane nel tempo, di quando per le strade girava il pianino a manovella; comunque, per chi, come me e penso molti altri, non è in grado di leggere la musica non c’è da avere paura, perché l’autore ha pensato anche a questo, allegando al libro il cd con la sua esecuzione personale, tranne per il brano La danza del tuono, eseguito dal figlio Federico e dal noto pianista Bruno Canino.

Sono dell’idea che Pablo Storie di Sicilia meriti di essere letto, specialmente se qualche volta sorge il desiderio di abbandonarsi al sogno, quando la vita si fa più dura o comunque quando si avverte venir meno la speranza di un cambiamento.



Nativo di Buscemi (SR), Aurelio Caliri si è laureato in Filosofia all’Università di Messina ed ha insegnato materie letterarie nelle scuole Medie. Nell’86 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno all’attività musicale e al disegno, con particolare attenzione ai paesaggi siciliani. Prima dell’avvento del cd, ha pubblicato quattro album; quindi il libro “Sicilia ieri e oggi”, una storia inusuale dell’Isola vista attraverso testi, musiche, immagini e racconti, tradotto in lingua tedesca e diffuso dalla Società Italiana “Dante Alighieri” in Germania.
Le sue molteplici composizioni sono state eseguite in Italia e all’estero e illustri interpreti, tra cui il tenore Giuseppe Di Stefano, hanno cantato le sue canzoni. Ha tenuto concerti per le reti Rai ed ha composto dei brani strumentali che hanno fatto parte delle colonne sonore di diverse trasmissioni televisive e dei film “Nerolio” e “Il macellaio”, per la regia di Aurelio Grimaldi.
Ha collaborato per molti anni col pittore-poeta Salvatore Fiume di cui ha musicato alcune poesie d’amore. Questo lavoro ha dato vita ad un concerto e a un cd, “Ballate d’amore”, di prossima pubblicazione.
Nel 96 ha conosciuto la poetessa Alda Merini e da questo incontro è nato un sodalizio artistico che si è concretizzato in una rappresentazione teatrale molto delicata e intensa. Artista eclettico, scrive anche poesie e racconti, presenti, oltre che in antologie collettive, anche in La voce del vento, un’autobiografia, e appunto in Pablo Storie di Sicilia.


Renzo Montagnoli

 
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