Il
Teutone. La croce perduta
di
Guido Cervo
Edizioni
Piemme
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
288
ISBN
9788856609967
Prezzo
Euro 18,50
Con
la spada e con la preghiera
L’espansione
mongola a occidente degli Urali iniziò nel 1236, abilmente
condotta da Batu, nipote del grande Gengis Khan. Dopo aver soggiogato
la Russa e l’Ucraina le orde selvagge si riversarono nel centro
dell’Europa, sconfiggendo eserciti, saccheggiando e compiendo
ogni genere di nefandezze.
Queste
tribù di guerrieri nomadi, che i Cristiani chiamarono tartari,
sembrò non avessero ostacoli e che per loro tutto fosse
possibile, perfino la conquista dell’intera Europa. In questo
contesto si narra la vicenda che vede protagonista Eustachius von
Felben, monaco guerriero dell’ordine dei cavalieri teutonici
che ritorna dalla Terrasanta con pochi compagni, scortando altresì
un mercante veneziano, latore di un importante messaggio del Doge per
il Gran Maestro dell’ordine in Prussia, nonché, di un
dono di inestimabile valore religioso, oltre che intrinseco,
rappresentato da una croce ricoperta di gemme, già di
proprietà di Sant’Elena, madre dell’imperatore
Costantino. Il viaggio, di per sé non facile in periodo di
pace, diventerà quasi un incubo a causa delle continue
incursioni dei cavalieri tartari che arriveranno anche a sottrarre il
prezioso carico del mercante veneziano. Fra combattimenti all’ultimo
sangue, battaglie che registrano le sconfitte dei cristiani, in un
turbinio di eccidi, di crudeli torture e anche di sorprese, spesso
gradite, la missione di von Felben arriverà a felice
conclusione, con il recupero peraltro della preziosa reliquia. Guido
Cervo ha fatto del romanzo storico la massima espressione del suo
talento artistico, ambientando vicende in epoche diverse, ma sempre
supportate da preziose ricerche storiche che danno alle opere la
parvenza di veridicità, come se questo Eustachius von Felben
fosse esistito veramente, e forse può esserci stato un
personaggio con caratteristiche simili, visto che i cavalieri
dell’Ordine Teutonico, dei veri e propri monaci guerrieri,
presentavano la particolarità di una totale dedizione alla
causa comune, simili ai Templari, ma per lo più di origine
tedesca. E’ un romanzo in cui è preponderante la trama,
ma molto curata appare sia la caratterizzazione dei personaggi, che
l’atmosfera, ricreata sapientemente; se pur inferiore a mio
giudizio a I ponti della Delizia e a Bandiere rosse, aquile
nere, opere ambientate in epoca assai più recente, è
in grado di essere apprezzato dal lettore per la continua tensione e
l’indubbio coinvolgimento, che avviene fin quasi da subito. In
buona sostanza, invito a leggere Il Teutone. La croce perduta,
perché sono sicuro che non potrete che esserne soddisfatti.
Guido
Cervo vive
e lavora a Bergamo. È autore di romanzi di successo, tutti
pubblicati da Piemme, tra cui "La trilogia del Legato romano",
che ora viene riproposta, nel suo primo volume, in una nuova
versione, la serie Il Teutone e due romanzi che affrontano i tragici
conflitti mondiali del Novecento: Via dalla trincea e Bandiere rosse,
aquile nere...
Renzo
Montagnoli
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