Le
rondini di Montecassino
di
Helena
Janeczek
Guanda
Editore
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
362
ISBN
9788860884268
Prezzo
Euro 12,00
Inutile
verbosità
Devo
ammettere che tanto mi attendevo da questo libro, in considerazione
anche del fatto che l’autrice, con un altro romanzo, si è
aggiudicata il premio Strega 2018; tanto mi attendevo, forse troppo,
e quindi la delusione è stata cocente. Eppure il tema in
argomento è interessante, quel ritorno al passato agli epici
scontri di Montecassino, che videro impegnate, fra gli alleati, molte
nazionalità, dagli inglesi e gli americani, ai polacchi, ai
magrebini, perfino ai maori e molte altre ancora, con un rientro al
presente, a una ordinarietà che stride con la tragedia di quel
1944 del fronte italiano. Sono tanti gli episodi, tanti i personaggi,
tante e troppe le parole, con digressioni non di rado fuori luogo e
che mi hanno sconcertato Si tratta di un’opera per certi
aspetti squilibrata, con parti che avrebbe meritato maggiore
attenzione, un più attento approfondimento e altre invece in
cui l’autrice si avvita in riflessioni di poco conto. E poi ho
riscontrato, nella scrittura, quella pedanteria e grevità che
è propria di non pochi autori dell’est, elementi che di
certo non portano acqua al mulino dell’opera e anzi finiscono
lentamente con affondarla. L’’impegno c’è,
non lo nego, ma ahimè i risultati sono modesti, anche perché
probabilmente chi scrive non ha ben chiaro ciò che intende
trasmettere, oppure è perfettamente cosciente della sostanza
del suo messaggio, ma è incapace di renderlo compiutamente
intellegibile al lettore. E’ un peccato, e aggiungo che la
pochezza dell’opera non mi invoglia certo a consigliarne la
lettura, perché sull’argomento della guerra, dei nostri
rapporti con quel trascorso drammatico che rivive nei ricordi di chi
vi ha partecipato c’è molto di meglio in letteratura e
ben più meritevole di attenzione.
Sarà
forse brava la Janeczek, ma francamente a me non è piaciuta,
almeno in questo romanzo. Mi riprometto, comunque, di leggere
qualche altro di suo, con la speranza di poter capovolgere il mio
attuale giudizio.
Helena
Janeczek,
nata a Monaco di Baviera da una famiglia ebreo-polacca, vive in
Italia da oltre trent’anni. Poetessa e scrittrice, ha
esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins
Freie (Suhrkamp,
1989), mentre ha scritto in italiano il suo primo romanzo, Lezioni
di tenebra (Guanda
2011, Premio Bagutta Opera Prima), che racconta del viaggio compiuto
ad Auschwitz insieme alla madre, che lì era stata prigioniera
con il marito. È inoltre autrice dei romanzi Cibo (Mondadori,
2002), Le
rondini di Montecassino (Guanda,
2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del
Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa. Nel 2017 esce per Guanda La
ragazza con la Leica,
romanzo incentrato sulla fotografa Gerda Taro.
È
redattrice di «Nuovi Argomenti» e di «Nazione
Indiana».
Renzo
Montagnoli
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