Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Recensioni  »  Le rondini di Montecassino, di Helena Janeczek, edito da Guanda 25/08/2018
 

Le rondini di Montecassino

di Helena Janeczek

Guanda Editore

Narrativa romanzo storico

Pagg. 362

ISBN 9788860884268

Prezzo Euro 12,00



Inutile verbosità



Devo ammettere che tanto mi attendevo da questo libro, in considerazione anche del fatto che l’autrice, con un altro romanzo, si è aggiudicata il premio Strega 2018; tanto mi attendevo, forse troppo, e quindi la delusione è stata cocente. Eppure il tema in argomento è interessante, quel ritorno al passato agli epici scontri di Montecassino, che videro impegnate, fra gli alleati, molte nazionalità, dagli inglesi e gli americani, ai polacchi, ai magrebini, perfino ai maori e molte altre ancora, con un rientro al presente, a una ordinarietà che stride con la tragedia di quel 1944 del fronte italiano. Sono tanti gli episodi, tanti i personaggi, tante e troppe le parole, con digressioni non di rado fuori luogo e che mi hanno sconcertato Si tratta di un’opera per certi aspetti squilibrata, con parti che avrebbe meritato maggiore attenzione, un più attento approfondimento e altre invece in cui l’autrice si avvita in riflessioni di poco conto. E poi ho riscontrato, nella scrittura, quella pedanteria e grevità che è propria di non pochi autori dell’est, elementi che di certo non portano acqua al mulino dell’opera e anzi finiscono lentamente con affondarla. L’’impegno c’è, non lo nego, ma ahimè i risultati sono modesti, anche perché probabilmente chi scrive non ha ben chiaro ciò che intende trasmettere, oppure è perfettamente cosciente della sostanza del suo messaggio, ma è incapace di renderlo compiutamente intellegibile al lettore. E’ un peccato, e aggiungo che la pochezza dell’opera non mi invoglia certo a consigliarne la lettura, perché sull’argomento della guerra, dei nostri rapporti con quel trascorso drammatico che rivive nei ricordi di chi vi ha partecipato c’è molto di meglio in letteratura e ben più meritevole di attenzione.

Sarà forse brava la Janeczek, ma francamente a me non è piaciuta, almeno in questo romanzo. Mi riprometto, comunque, di leggere qualche altro di suo, con la speranza di poter capovolgere il mio attuale giudizio.



Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera da una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. Poetessa e scrittrice, ha esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins Freie (Suhrkamp, 1989), mentre ha scritto in italiano il suo primo romanzo, Lezioni di tenebra (Guanda 2011, Premio Bagutta Opera Prima), che racconta del viaggio compiuto ad Auschwitz insieme alla madre, che lì era stata prigioniera con il marito. È inoltre autrice dei romanzi Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa. Nel 2017 esce per Guanda La ragazza con la Leica, romanzo incentrato sulla fotografa Gerda Taro.
È redattrice di «Nuovi Argomenti» e di «Nazione Indiana».


Renzo Montagnoli

 
©2006 ArteInsieme, « 014033757 »