Alpi
di guerra, Alpi di pace.
Luoghi,
volti e storie della Grande Guerra sulle Alpi
di
Stefano Ardito
Edizioni
Corbaccio
Storia
Pagg.
240
ISBN
9788863808216
Prezzo
Euro 19,60
Le
Alpi in guerra e in pace
Quest’anno
ricorre il centenario della fine della Grande Guerra, l’ultima
guerra di indipendenza, secondo la tesi di alcuni storici che
tuttavia considero semplicistica e volta a sviare l’attenzione
da quello che a tutti gli effetti fu un conflitto di aggressione a
una nazione ex alleata. Il nostro fronte, all’incirca dal
massiccio dell’Ortles fino a poco più a nord della foce
del Tagliamento, correva per lo più in montagna, a tratti su
rilievi molto alti, altre volte su alture un po’ meno svettanti
verso il cielo e se è vero che la maggior parte dei soldati di
ambo le parti fu impegnata sul basso e tormentato Carso, resta però
il fatto che più di un’armata ebbe a combattere sui
monti, spesso a quote elevate.
Di
questi scontri su scenari spesso di sconvolgente bellezza ci parla
Alpi di guerra, Alpi di pace, un riuscito libro di
Stefano Ardito che presenta una particolare caratteristica che non
potrà che riuscire gradita ai lettori. Infatti, i vari
capitoli in cui si compone l’opera parlano di tratti di
particolare interesse del fronte e descrivono ciò che avvenne,
le battaglie che si combatterono, per poi, ogni volta, tornare ai
giorni nostri sui luoghi della contesa, fornendo preziose indicazioni
per mettere i piedi laddove un centinaio di anni fa italiani e
austriaci si combatterono, spesso ferocemente. Se a volte queste
località sono difficilmente accessibili a chi non ha pratica
di alpinismo a livelli elevati, come nel caso del Corno di Cavento
nel Gruppo Adamello-Presanella, altre invece sono raggiungibili anche
da anziani e bambini, come Monte Piana, vicino alle Tre cime di
Lavaredo. Per chi è appassionato di montagna come me è
stato un vero piacere leggere le descrizioni dei posti, dei percorsi,
delle viste panoramiche che si possono avere da alcune cime, ma se la
montagna è il palcoscenico, gli attori di quella tragedia
umana che è la guerra sono presenti sempre in queste pagine, a
volte visi anonimi, altre personaggi che loro malgrado sono diventati
noti; mi è piaciuto constatare che Ardito guarda questi
protagonisti con occhi di pietà, siano essi alpini, siano
Kaiserjager, il che non esclude che sappia vedere con realismo e che,
libero da qualsiasi tendenza retorica, una volta per tutte dica delle
verità che nei libri scolastici non sono presenti, vale a dire
la totale incapacità e indifferenza per la vita umana dei
nostri comandi superiori che immolarono tante vite inutilmente, così
come evidenzia giustamente che a fronte di uno sparuto gruppo di
irredenti trentini la stragrande maggioranza degli abitanti del Sud
Tirolo di lingua italiana era fedele al suo imperatore e all’Austria.
Alpi
di guerra, Alpi di pace è un libro che merita
senz’altro di essere letto.
Stefano
Ardito
è
fotografo, regista di documentari, autore di numerosi libri sulle
montagne d’Italia e del mondo, escursionista, alpinista,
viaggiatore (ha percorso i sentieri delle montagne di tutto il mondo
tra cui Himalaya, Karakorum, Borneo, montagne dell'Africa, Messico,
Aconcagua, Patagonia, parchi degli USA e del Canada, massicci del
Mediterraneo ecc.). È una delle firme più note del
giornalismo di montagna e di viaggi italiano; i suoi reportage e le
sue inchieste sono stati pubblicati da «Airone»,
«Repubblica», «Il Venerdì», «Alp»,
«Meridiani» e «Specchio», settimanale de «La
Stampa». Oggi scrive per «Il Messaggero»,
«Meridiani Montagne», «Qui Touring», «Plein
Air» e altre testate. Ha collaborato come autore a vari
programmi Rai (tra questi Wilderness
- La nostra Terra,
presentato da Reinhold Messner), ha partecipato come ospite o
consulente a Linea
Verde, Tesori
di famiglia e Senti
la montagna e i
suoi documentari sono andati in onda per vent’anni nel
programma quotidiano Geo&Geo. In
seguito all'esperienza di presentatore, si è dedicato alla
realizzazione di documentari, prima come consulente e co-autore, e
poi come regista.
Tra
le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il
gigante sconosciuto. Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo
Ottomila (Corbaccio,
2016),
Alpi di guerra, Alpi di pace (Corbaccio,
2015), vincitore del Premio Cortina Montagna 2015, Le
grandi scalate che hanno cambiato la storia della montagna (Newton
Compton, 2014), La grande avventura (Corbaccio,
2013), 101
luoghi archeologici d’Italia dove andare almeno una volta nella
vita (Newton
Compton, 2013), 101
storie di montagna che non ti hanno mai raccontato (Newton
Compton, 2011).
Negli
anni ha ideato (o collaborato a ideare) numerosi itinerari di
trekking attraverso l’Italia come i quattro percorsi
commissionati e pubblicati da «Airone» (Siena-Argentario,
Conero-Sibillini, Pavia-Portofino e Roma-Circeo), il tratto laziale
del Sentiero Italia e il sentiero Firenze-Roma, inaugurato nel 1996.
È stato tra gli ideatori e i promotori del Sentiero
Italia, il percorso che attraversa le Alpi, l’Appennino e le
isole maggiori, ancora in parte incompiuto.
Renzo
Montagnoli
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