Wallenstein
La
tragedia di un generale nella guerra dei Trent’anni
di
Sergio Valzania
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Saggistica
storica biografia
Pagg.
256
ISBN
9788804573197
Prezzo
Euro 18,00
Il
generale che cercò la pace
Lo
sfondo è quello della Guerra dei trent’anni, una serie
di conflitti che divamparono in Europa fra il 1618 e il 1648, il
personaggio è il generale degli Asburgo Albrecht von
Wallenstein, protagonista delle prime due fasi di questo lungo evento
bellico. Era un uomo dotato di indubbia abilità, intelligente,
capace di prendere rapidamente decisioni determinanti, gran
faccendiere, ma caratterizzato da chiaroscuri, da momenti di grande
luce e da altri di ombra fitta, e per certi aspetti alquanto
megalomane (amava in modo quasi morboso la pulizia, detestava la
confusione, i rumori e perfino la guerra). Può sembrare
incredibile la figura di un militare pacifista, ma occorre precisare
che la pace in certi individui può essere una vocazione e in
altri una necessità, come appunto nel caso di Wallenstein che
alla fine della sua carriera, pressoché immobilizzato da una
dolorosissima gotta, cercò di arrivare a una soluzione
pacifica della guerra, soluzione però che nessuno degli altri
contendenti voleva, così che l’imperatore Ferdinando II
decise la sua soppressione, poiché non era più in
sintonia con le sue direttive.
Albrecht
von Wallenstein nella sua vita fu probabilmente animato da una grande
ambizione, che lo portò dall’essere un un nobile boemo
di basso rango a duca di Friedland per aver aiutato l’imperatore
nei pericolosi e turbolenti momenti susseguenti la rivolta degli
abitanti della Boemia che non intendevano abbandonare il
protestantesimo per il cattolicesimo, imposto da Ferdinando II come
religione di stato. Si impegnò molto per i suo ducato, con
soluzioni che per l’epoca potevano essere considerate
avveniristiche, imponendo una legislazione rivoluzionaria, battendo
una moneta forte, ideando un moderno sistema scolastico e consentendo
di fatto la tolleranza religiosa. Prodigo di favori per i
meritevoli, era altrettanto duro e punitivo con chi si dimostrava
incapace. Uomo taciturno e ombroso era fedele alla moglie e, che si
sappia, non la tradì mai, nemmeno nel corso delle lunghe
campagne di guerra, durante le quali, per lenire la durezza e
dimenticare anche il pericolo, non era infrequente che i militari
ricorressero all’amore mercenario. Fu certamente un
protagonista dei suoi tempi, al punto che il grande drammaturgo
tedesco Friedrich Schiller scrisse dal 1798 al 1799 una trilogia su
di lui.
Indubbiamente
le caratteristiche del soggetto, le luci e le ombre che presenta
costituiscono motivo di interesse e in questo senso Sergio Valzania
ha scritto la sua biografia, che però, a mio avviso, presenta
essa stessa luci e ombre. Infatti se l’autore riesce a
inquadrare bene i motivi della guerra dei trent’anni ed è
in grado di rendere bene l’atmosfera dell’epoca,
caratterizzata dal barocchismo, che non era solo un’espressione
artistica, ma anche la tipicità del comportamento sociale,
contraddistinto dalla manifestazione di un’accentuata
esteriorità e da un’esagerata opulenza, tuttavia
presenta qualche riflessione che non è in linea con quelle che
dovrebbero essere le caratteristiche di uno storico valido; al
riguardo mi ha lasciato più che perplesso l’idea secondo
la quale esistono movimenti misteriosi inspiegabili nella Storia,
eccedenti la capacità di comprensione di qualsiasi storico.
Nondimeno, e per quanto a tratti appaia una certa farraginosità
nella narrazione, Wallenstein è un libro indubbiamente
interessante e quindi meritevole di lettura.
Sergio
Valzania,
storico
e studioso della comunicazione, autore radiofonico e televisivo, dal
2002 al 2009 ha diretto i programmi radiofonici della Rai. Dal 2001
insegna all'Università di Genova e dal 2010 alla Luiss di
Roma. Ha scritto su «La Nazione», «Avvenire»,
«la Repubblica», «il Giornale»,
«L'Indipendente», «Liberal».
Fra
le sue opere di storia militare pubblicate con Mondadori
ricordiamo: Jutland (2004), Austerlitz (2005), Le
radici perdute dell'Europa (con
Franco Cardini, 2006), Wallenstein (2007), I
dieci errori di Napoleone (2012), U-Boot.
Storie di uomini e sommergibili nella seconda guerra
mondiale (2011), I
dieci errori di Napoleone. Sconfitte, cadute e illusioni dell'uomo
che voleva cambiare la storia (2012), La
scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l'Italia provocò la
prima guerra mondiale (2014,
scritto con Franco Cardini) e Cento
giorni da imperatore (2015).
Per Sellerio esce nel 2006 Sparta
e Atene. Il racconto di una guerra,
nel 2011 Napoleone e
nel 2012 La
bolla d'oro.
Nel 2008 esce per Longanesi La
via Lattea,
scritto con Piergiorgio Odifreddi, mentre nel 2015 Il Mulino
pubblica Andar
per le cattedrali di Puglia.
Renzo
Montagnoli
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