La
notte di Lisbona
di
Erich Maria Remarque
Neri
Pozza Editore
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
269
ISBN
9788854507067
Prezzo
Euro 15,00
Una
stupenda storia d’amore
L’anno
è il 1942, il luogo è Lisbona, capitale del Portogallo,
ultima striscia di terra in Europa dove ancora non sono arrivati gli
scherani nazisti e dove una varia e povera umanità che ha
avuto la fortuna di giungere lì, dopo una serie di
innumerevoli traversie, cerca disperatamente di trovare un passaggio
e un visto per gli Stati Uniti. Uno di questi profughi è
Joseph Schwarz, che da qualche giorno ha ottenuto, per lui e la
moglie Helen, i visti per arrivare nel nuovo Mondo e due posti su una
nave in procinto di partire. Tuttavia, l’uomo non ha nessuna
intenzione di salire su quel bastimento e ha l’occasione di
trovare un altro fuoruscito che ormai ha perso ogni speranza di
raggiungere l’America; senza tanti preamboli gli propone di
cedergli i passaporti, il suo e quello della moglie, con tanto di
visti e due biglietti per la traversata, a patto che ascolti la
storia che ha intenzione di raccontare. Quello naturalmente accetta e
nel corso di una lunga notte al lettore sarà data la
possibilità, o meglio ancora il privilegio, di leggere un
romanzo che è perfino riduttivo definire un capolavoro.
Peraltro, Erich Maria Remarque, l’autore del celeberrimo Niente
di nuovo sul fronte occidentale, mi ha abituato all’elevata
qualità della sua produzione, sempre impegnata a combattere
qualsiasi guerra, a difendere il singolo uomo vittima di immani
catastrofi, a parlare del dramma dei fuoriusciti durante il regime
nazista, con trame appassionanti e senza mai una caduta di ritmo o di
stile. Non avrei però mai immaginato che fosse capace di
costruire una stupenda storia d’amore che ha sullo sfondo
l’umanità dolente in fuga dalle barbarie. Può
forse sembrare un’esagerazione, ma l’amore descritto da
Remarque non è quello mitizzato, è un sentimento fatto
anche di gelosie, di assenze, di improvvise e rapide presenze,
insomma è un qualcosa che è possibile riscontrare
normalmente. Tuttavia, il rapporto fra Helen e il marito è
quello che si accompagna a due esseri in fuga, costretti dalle
circostanze a un sostegno reciproco e se in un passato più
quieto la relazione si trascinava stancamente, ora invece poco a
poco divampa, concretizzando quella reciproca intima e forte passione
che è propria dell’attrazione. Per la prima volta, fra
mille pericoli, vivono veramente la loro unione, riscoprono quella
scintilla amorosa da tempo assopita; sono pagine dense e pregne di
significato, soprattutto dove lui cerca di capire quella situazione
intima che si è venuta a creare, ma sono anche pagine che
fanno fremere chi legge, che lo rendono partecipe a questo grande
sentimento e alle vicissitudini che sembrano non scalfirlo. Ci sono
dei momenti che si viene colti da una autentica commozione per le
vette sublimi raggiunte dalla narrazione, per quel limbo di umanità
che splende in un mondo sconvolto dalla guerra e dal terrore. La
notte di Lisbona, pur con le sue 269 pagine che ne fanno un
romanzo non certo breve, è uno di quei libri da cui, una volta
iniziata la lettura, è difficile staccarsi sia perché
si è naturalmente curiosi di sapere come andrà a
finire, sia perché i fatti, i sentimenti sono autentico cibo
per l’anima.
Personalmente,
quando sono arrivato all’ultima pagina, ho stentato a chiudere
il libro, perché il fremito che mi aveva invaso non accennava
a diminuire, un’emozione intensa, una commozione sincera nel
mentre mi sforzavo di immaginare come fossero i volti di Helen e del
marito, due esseri umani nella bufera della tempesta nazista.
Erich
Maria Remarque,
combattente
nella prima guerra mondiale, fu più volte ferito. Giornalista
a Berlino, lasciò la Germania all’avvento del nazismo e
nel 1939 si stabilì a New York, dove prese la cittadinanza
americana. Raggiunse un vasto successo con il romanzo Niente
di nuovo sul fronte occidentale (Im
Westen nichts Neues,
1929), radicale condanna della guerra e amara analisi delle sue
spaventose distruzioni materiali e spirituali. Seguirono, sempre
ispirati a ideali pacifisti e di solidarietà umana, Tre
camerati (Drei
Kameraden,
1938), Ama
il prossimo tuo (Liebe
deinen Nächsten,
1941), Arco
di trionfo (Arc
de Triomphe,
1947), Tempo
di vivere, tempo di morire (Zeit
zu leben und Zeit zu sterben,
1954), La
notte di Lisbona (Die
Nacht von Lissabon,
1963) e Ombre
in paradiso (Schatten
im Paradies,
postumo, 1971). Numerosi romanzi di R. sono stati ridotti per il
cinema.
Renzo
Montagnoli
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