Austerlitz.
La
più grande vittoria di Napoleone
di
Sergio Valzania
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Storia
Pagg.
238
ISBN
9788804678625
Prezzo
Euro 13,50
Il
sole splendette ad Austerlitz
Austerlitz
è stata senza dubbio la più grande vittoria di
Napoleone, irripetibile perché unica nel suo svolgimento e
nelle conseguenze del suo esito. Detta anche la battaglia dei tre
imperatori, per l’appunto Napoleone Bonaparte, Alessandro I di
Russia e Francesco II d’Asburgo – Lorena, fu combattuta
il 2 dicembre 1805 nelle vicinanze della cittadina di Austerlitz in
quella che è l’attuale Repubblica Ceca fra l’esercito
francese, forte di 73.000 uomini con 139 cannoni e la coalizione
Russa – Sacro Romano Impero con circa 86.000 effettivi e 278
cannoni. Le perdite furono particolarmente rilevanti (25.000 fra
morti e feriti e 12.000 prigionieri) per gli avversari di Napoleone,
ma le conseguenze maggiori furono politiche e territoriali, con la
potenza asburgica ampiamente ridimensionata e l’orso russo
praticamente ammansito. Di questo epico scontro parla Sergio Valzania
nel suo interessante saggio intitolato appunto Austerlitz La
più grande vittoria di Napoleone proponendo ai lettori
i prodromi, i preparativi, lo svolgimento della battaglia e le
conseguenze. L’autore se pone giustamente l’accento sul
piano militare non trascura però l’importanza del
risultato dal punto di vista dell’effetto nel territorio
europeo, poiché grazie al successo Napoleone si presentò
definitivamente come colui la cui potenza risiedeva
nell’invincibilità e se poi questa pregiudiziale così
importante per gli avversari venne meno fu solo per la disastrosa
campagna di Russia, voluta da Napoleone stesso più che
convinto, sbagliando, della sua impossibilità di essere
sconfitto. Del resto all’aspetto psicologico il Bonaparte dava
somma importanza, visto che la vera chiave del successo di Austerlitz
era consistita nel far presupporre agli avversari di essere
impreparato, cioè in difficoltà sia tattica che
strategica; incautamente abboccarono e quasi certi della loro
vittoria commisero errori tattici che determinarono la loro
sconfitta.
Come
è possibile immaginare ampio risalto viene dato allo
svolgimento della battaglia, offrendo così un magistrale
esempio di storia militare, un risultato che potrà risultare
gradito anche ai profani per lo stile snello e per nulla pedante
dell’opera.
Da
leggere.
Sergio
Valzania,
storico e studioso della comunicazione, autore radiofonico e
televisivo, dal 2002 al 2009 ha diretto i programmi radiofonici della
Rai. Dal 2001 insegna all'Università di Genova e dal 2010 alla
Luiss di Roma. Ha scritto su «La Nazione», «Avvenire»,
«la Repubblica», «il Giornale»,
«L'Indipendente», «Liberal».
Fra
le sue opere di storia militare pubblicate con Mondadori
ricordiamo: Jutland (2004), Austerlitz (2005), Le
radici perdute dell'Europa (con
Franco Cardini, 2006), Wallenstein (2007), I
dieci errori di Napoleone (2012), U-Boot.
Storie di uomini e sommergibili nella seconda guerra
mondiale (2011), I
dieci errori di Napoleone. Sconfitte, cadute e illusioni dell'uomo
che voleva cambiare la storia (2012), La
scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l'Italia provocò la
prima guerra mondiale (2014,
scritto con Franco Cardini) e Cento
giorni da imperatore (2015).
Per Sellerio esce nel 2006 Sparta
e Atene. Il racconto di una guerra,
nel 2011 Napoleone e
nel 2012 La
bolla d'oro.
Nel 2008 esce per Longanesi La
via Lattea,
scritto con Piergiorgio Odifreddi, mentre nel 2015 Il Mulino
pubblica Andar
per le cattedrali di Puglia.
Renzo
Montagnoli
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