L’ultimo
arrivato
di
Marco Balzano
Sellerio
Editore Palermo
Narrativa
romanzo
Pagg.
205
ISBN
9788838932557
Prezzo
Euro 15,00
In
cerca di fortuna
In
un’epoca di grandi migrazioni, dall’Africa alle nostre
coste, non poteva mancare un libro che parlasse di un fenomeno
analogo, proprio degli anni cinquanta quando masse di mano d’opera
si trasferirono dal nostro meridione al nord in cerca di lavoro, e
fra questi abbastanza di frequente c’erano dei minori in
compagnia di un parente o di un paesano. L’emigrazione
infantile pertanto costituisce un’altra caratteristica di
questo flusso sud-nord, coinvolgendo migliaia di ragazzini che spinti
dalla miseria e sorretti dalla speranza lasciavano i genitori e la
piccola realtà in cui fino ad allora avevano vissuto per
approdare alle metropoli dell’Italia settentrionale.
In
questo contesto Marco Balzano ci racconta la storia di Ninetto
Giacalone, conosciuto da tutti come “pelleossa” per la
notevole magrezza dovuta agli stenti patiti, ma ciò nonostante
sostanzialmente sano, a differenza della madre che, vittima di un
ictus cerebrale, non è mai riuscita a tornare alla normalità
ed è condannata a vivere, anche per decisione del marito, in
un ospizio. Di questo incidente di salute vittima indiretta è
stato anche Ninetto, costretto ad abbandonare la scuola per lavorare
nei campi e infine partito per Milano insieme con il paesano Giuvà,
un bonaccione che non si tira mai indietro quando c’è da
faticare. A causa della sua minore età gli inizi sono
difficili, con lavori precari fino alla grande occasione, cioè
l’assunzione all’Alfa Romeo. Ovviamente la storia non si
ferma qui, ma prosegue con tanti eventi, fra cui uno che segnerà
in modo indelebile la sua esistenza, ma ritengo non siano necessarie
altre notizie in merito, lasciando al lettore il piacere di
scoprirle.
Devo
dire che, dopo aver letto Resto
qui, mi attendevo di più,
soprattutto speravo che l’autore non cadesse in certi
stereotipi dell’immigrazione meridionale al nord, ma si vede
che è difficile raccontare qualcosa di nuovo in proposito,
così che il romanzo, fra l’altro commovente anche oltre
misura, si presenta come un prodotto ben confezionato, ma incapace di
lasciare una traccia significativa in chi legge. Se la trama appare
più gratificante dei contenuti, perché maggiori
approfondimenti avrebbero non poco giovato all’opera, di
pregevole resta lo stile, snello, immediato, una caratteristica
dell’autore che ho riscontrato anche in Resto
qui. L’ultimo
arrivato è stato
premiato con il Campiello e non a caso, perché è
un’opera per certi versi furba e accattivante, che tuttavia
riesce superiore, come qualità, a quella media, invero
modesta, dei libri editi attualmente.
Marco
Balzano
è
nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come insegnante di liceo.
Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie Particolari
in controsenso (Lieto
Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I
confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo (Marsilio,
Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo
è Il
figlio del figlio (Avagliano
2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della
giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera
prima 2012), tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann.
A
questo primo romanzo hanno fatto seguito Pronti
a tutte le partenze (Sellerio
2013), L'ultimo
arrivato (Sellerio
2014), con il quale vince nel 2015 il premio Campiello, Resto
qui
(Einaudi,
2018), finalista al premio Strega e vincitore del Premio Bagutta
2019.
Renzo
Montagnoli
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