Il
signore delle cento ossa
di
Ben Pastor
Sellerio
Editore Palermo
Romanzo
giallo
Pagg.
396
ISBN
9788838925665
Prezzo
Euro 14,00
Un
caso di coscienza
In
questo romanzo troviamo Martin von Bora con il grado di tenente
dell’esercito e alle prese con il suo primo incarico in quanto
appartenente al Abwehr, il servizio segreto militare tedesco. L’epoca
è la primavera del 1939 e quindi non si è ancora in
guerra, fatto questo invece caratterizzante gli altri episodi in cui
lui è protagonista. Il compito che gli è stato affidato
é di trovare una spia, presumibilmente giapponese, chiamata Il
signore delle cento ossa che dovrebbe approfittare di una visita
in Germania di una delegazione nipponica per passare agli americani
un importante segreto relativo a un anestetico. Ciò che a
prima vista dovrebbe apparire semplice non lo è affatto, tanto
più che il principale indiziato, un generale giapponese, viene
trovato assassinato in una camera d’albergo unitamente al suo
aiutante e amante, un apparente omicidio – suicidio che però
non inganna von Bora. Da lì prende avvio una trama intricata
in un crescendo di tensione che costringe il lettore in una tela di
regno, dove l’unica possibilità di liberarsene è
procedendo velocemente onde pervenire, con l’ultima pagina, a
scoprire la verità. Come al solito la spy story è un
pretesto per descrivere atmosfere e ambienti (fra l’altro si è
prossimi a una particolare ricorrenza, poiché il 20 aprile
Adolf Hitler compie cinquanta anni e si stanno preparando grandiosi
festeggiamenti che non poco complicheranno l’indagine). Ai due
primi omicidi ne seguiranno altri e anche Martin rischierà di
fare una brutta fine, ma un po’ di fortuna, un po’ di
intuito gli permetteranno di salvarsi.
Peraltro,
non è ancora presente il conflitto che attanaglierà von
Bora, cioè il contrasto fra il senso del dovere e la propria
morale, ma questo sarà presente in uno dei protagonisti e sarà
tanto importante da dare un senso all’intera vicenda.
Più
leggo i libri di questo autore, più ne apprezzo le qualità,
perché se è vero che sono un gradevolissimo passatempo
hanno pure il pregio di far sorgere delle riflessioni, di porre delle
domande sul ciò che è giusto secondo i principi di una
società e ciò che è giusto per il senso etico
dell’individuo. Sono opere non solo fini a se stesse, ma che
lasciano qualcosa dentro, meritevoli quindi di essere lette.
Ben
Pastor,
scrittrice
italo americana, all'anagrafe Maria
Verbena Volpi,
nata a Roma ma trasferitasi ben presto negli Stati Uniti, ha
insegnato Scienze sociali presso le università dell'Ohio,
dell'Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen,
Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in
piazza, La Venere di Salò, Il
cielo di stagno,
- ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da
Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) - è
autrice di I
misteri di Praga (2002), La
camera dello scirocco,
omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby
&Work), nonché de Il
ladro d'acqua (Frassinelli
2007), La
voce del fuoco (Frassinelli
2008), Le
vergini di pietra e La
traccia del vento (Hobby
& Work 2012), una serie di quattro thriller ambientata nel IV
secolo dopo Cristo.
Nel
2006 ha vinto il Premio Internazionale Saturno d'oro come migliore
scrittrice di romanzi storici. Le sue opere sono pubblicate negli
Stati Uniti e in numerosi Paesi europei.
Un
suo racconto è incluso nell'antologia Un
Natale in giallo (Sellerio
2011).
Nel
2014 esce La
strada per Itaca.
Renzo
Montagnoli
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