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  Recensioni  »  Il Capo, di Marco Mondini, edito da Il Mulino 06/06/2019
 
Il Capo.

La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna

di Marco Mondini

Edizioni Il Mulino

Storia

Pagg. 388

ISBN  9788815272843

Prezzo Euro 26,00


Dalla gloria alla polvere


Il cognome Cadorna richiama immediatamente il nome di una località, ora in Slovenia, chiamata Caporetto, perché è inevitabile l’associazione fra la figura del comandante in capo e il tragico evento della celebre ritirata, con gli austriaci e i tedeschi che nei pressi di quella località sfondarono le nostre linee e che in pochi giorni non solo ripresero il territorio che avevamo conquistato nelle undici sanguinose battaglie dell’Isonzo, ma addirittura minacciarono la sorte stessa dell’Italia, spingendosi fino al Piave, che divenne così il baluardo dell’estrema difesa. Il generale Luigi Cadorna fu lo sconfitto di Caporetto, ma questo fatto fu il frutto di una strategia militare dello stesso che portò a questi inevitabili conseguenze. Desideroso di essere padrone non solo della propria vita, ma anche di quella altrui condusse una guerra d’aggressione all’Austria in modo sconsiderato, con continui attacchi frontali che portarono a limitati successi territoriali a prezzo di centinaia di migliaia di morti. E’ vero che anche sul fronte occidentale le battaglie degli anglo-francesi con i tedeschi erano pur sempre scontri frontali, ma l’ottica con cui erano avviate appariva diversa, nel senso che ambo i contendenti cercavano in tal modo di dare la spallata decisiva, mentre il nostro Cadorna aveva una visuale più ristretta, alla ricerca di una vittoria significativa, ma non determinante. Quell’accanirsi sul Carso, quel cercare di conquistare l’arido e impossibile altopiano della Bainsizza danno l’idea di una strategia limitata, volta magari a cogliere un successo prestigioso, ma comunque non tale da porre fine al conflitto.

Marco Mondini con Il Capo fornisce un ritratto del comandante in modo puntuale e rigoroso, sulla base dei documenti della commissione d’inchiesta successiva ai fatti Caporetto e sempre contestualizzando l’operato del generale con l’epoca e la situazione dello stato italiano in cui Cadorna non era altro che il rappresentante di una generazione di militari di carriera permeati dalla convinzione che l’Italia fosse un paese debole e che avesse bisogno dell’indispensabile disciplina; a ciò si deve aggiungere che questi “signori della guerra” erano ossessionati dal passato certamente non glorioso, soprattutto da quell’infausta terza guerra di indipendenza che ci vide sconfitti per terra e per mare. L’immagine che risulta non è quella di un incapace, bensì quella di un uomo inadatto all’incarico ricevuto, come del resto comprovato dal giudizio della citata commissione d’inchiesta, che parla di un accentratore, tetragono alle critiche e ai punti di vista altrui, irremovibile nelle proprie certezze e convinto della propria infallibilità, incapace di ammettere i propri errori. Questa specie di dio ovviamente non aveva nessuna considerazione per i suoi sottoposti, considerati carne da macello, era continuamente teso ad affermare un principio di rigida obbedienza da imporsi con il terrore, con frequenti condanne a morte e decimazioni.

E’ un libro di indubbio interesse e che aggiunge un altro prezioso tassello al mosaico della nostra storia, risultando anche un prezioso contributo per comprendere quelle che furono le cause originarie della ritirata di Caporetto.




Marco Mondini fa parte del direttivo dell’Historial de la Grande Guerre di Péronne e del board editoriale di «1914-1918 online. The International Encyclopedia of the First World War». Tra i suoi volumi più recenti: Tutti i giovani sui vent'anni, una storia di alpini dal 1872 a oggi (Mondadori, 2019), Il Capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna (Il Mulino, 2017, premio Friuli Storia), I luoghi della Grande Guerra (2015), La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918 (Il Mulino, 2014).


Renzo Montagnoli

 
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