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  Recensioni  »  Scacco a Maigret, di Georges Simenon, edito da Mondadori 30/08/2019
 
Scacco a Maigret

di Georges Simenon

Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Narrativa romanzo giallo

Pagg. 160

ISBN 9788804358497

Prezzo Euro 4,65


Il preconcetto è sempre un ostacolo


Quando si è prevenuti, quando si hanno preconcetti è possibile commettere più facilmente un errore, anche se l’uomo che sbaglia non è uno qualunque, ma il nostro caparbio e bravo commissario Maigret. Pertanto, quando al Quai des Orfévres, preceduto dalla telefonata di un ministro, si presenta il re delle macellerie, tale Ferdinand Femal, l’abile poliziotto fatica a ricordare, ma poi, con l’aiuto anche dell’interessato che gli dice il soprannome che gli era stato attribuito, vale a dire Bum-Bum, si rammenta del personaggio, conosciuto nell’adolescenza nel comune paese d’origine. Si risveglia così un’antipatia mai sopita (il padre, macellaio, aveva tentato di corrompere il genitore del commissario) tanto che Maigret, di fronte a un atteggiamento amichevole dell’altro, preferisce prendere le distanze. Il raccomandato ministeriale lamenta la ricezione di numerose lettere anonime che predicono la sua morte e di gente che non gli vuol bene ce n’è senz’altro tanta, visti i suoi metodi da pescecane d’industria. Maigret stenta a credere a queste minacce di morte e comunque fa sorvegliare la sua abitazione, in cui la mattina dopo viene rinvenuto ucciso con un colpo di pistola. Quasi un senso di colpa prende subito il commissario, che inizia le indagini con poca lucidità, al punto che, quando scoprirà il nome del colpevole, questi, che pochi minuti prima era di fronte a lui, che ancora ignorava chi fosse l’assassino, riesce a scappare.

Come al solito la trama non è superlativa e il romanzo si lascia invece apprezzare per le eccellenti caratterizzazioni dei protagonisti, il cui animo viene rivoltato cone un calzino.

Lo stile è quello solito eccellente di Simenon, la lettura scorre che è un piacere, insomma un altro romanzo riuscito del grande giallista.



Georges Simenon, nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989, ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».


Renzo Montagnoli


 
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