Scacco
a Maigret
di
Georges Simenon
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
romanzo giallo
Pagg.
160
ISBN
9788804358497
Prezzo
Euro 4,65
Il
preconcetto è sempre un ostacolo
Quando
si è prevenuti, quando si hanno preconcetti è possibile
commettere più facilmente un errore, anche se l’uomo che
sbaglia non è uno qualunque, ma il nostro caparbio e bravo
commissario Maigret. Pertanto, quando al Quai des Orfévres,
preceduto dalla telefonata di un ministro, si presenta il re delle
macellerie, tale Ferdinand Femal, l’abile poliziotto fatica a
ricordare, ma poi, con l’aiuto anche dell’interessato che
gli dice il soprannome che gli era stato attribuito, vale a dire
Bum-Bum, si rammenta del personaggio, conosciuto nell’adolescenza
nel comune paese d’origine. Si risveglia così
un’antipatia mai sopita (il padre, macellaio, aveva tentato di
corrompere il genitore del commissario) tanto che Maigret, di fronte
a un atteggiamento amichevole dell’altro, preferisce prendere
le distanze. Il raccomandato ministeriale lamenta la ricezione di
numerose lettere anonime che predicono la sua morte e di gente che
non gli vuol bene ce n’è senz’altro tanta, visti i
suoi metodi da pescecane d’industria. Maigret stenta a credere
a queste minacce di morte e comunque fa sorvegliare la sua
abitazione, in cui la mattina dopo viene rinvenuto ucciso con un
colpo di pistola. Quasi un senso di colpa prende subito il
commissario, che inizia le indagini con poca lucidità, al
punto che, quando scoprirà il nome del colpevole, questi, che
pochi minuti prima era di fronte a lui, che ancora ignorava chi fosse
l’assassino, riesce a scappare.
Come
al solito la trama non è superlativa e il romanzo si lascia
invece apprezzare per le eccellenti caratterizzazioni dei
protagonisti, il cui animo viene rivoltato cone un calzino.
Lo
stile è quello solito eccellente di Simenon, la lettura scorre
che è un piacere, insomma un altro romanzo riuscito del grande
giallista.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato
centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a
Jean Pauhlan,
da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più
grande e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo
ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon
dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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