Arco
di trionfo
di
Erich Maria Remarque
Edizioni
Bompiani
Narrativa
Pagg.
440
ISBN
9788845229152
Prezzo
Euro 8,52
Un
amore tormentato
Il
narratore alsaziano, dopo il fortunato romanzo sulla prima guerra
mondiale (Niente di nuovo sul
fronte occidentale), ha
scritto opere che, benchè brillino meno se accostate a quel
mostro sacro, pur tuttavia sono belle e alcune si possono definire
senz’altro eccellenti, come Tempo
di vivere, tempo di morire,
Ama il prossimo tuo,
La notte di Lisbona.
Non posso invece dire così per Arco
di trionfo, un testo
corposo, in cui si ripresentano le tragiche storie dei fuorusciti,
profughi all’estero senza asilo ufficiale, in quanto sprovvisti
di documenti validi. La sensibilità dell’autore fa sì
che non si tratti solo di ripetitive vicende strappalacrime,
inserendo fra l’altro magari un amore tormentato. Ed è
così anche per Arco
di trionfo, che in più
presenta il desiderio di vendetta di un antinazista torturato dalla
Gestapo, il Dr Radic (ma sarà questo il suo vero cognome?),
eminente chirurgo che per vivere si adatta a operare a Parigi per
conto di altri. Il romanzo è indubbiamente interessante, anche
se a volte la penna di Remarque esagera, tanto da far sorgere il
dubbio che Radic possa essere un avventuriero. E’ un sospetto
che viene pressochè subito fugato, ma il fatto che si ribelli
deve far pensare che qualcosa nell’impianto non abbia
funzionato. La storia d’amore è intrisa di romanticismo
e smussa un po’ quell’atmosfera di trepida attesa di chi
non ha più patria, né casa, con le nubi minacciose
della guerra che si addensano sempre di più. In questo
contesto mi è sembrato come uno di quei piatti che dalla lista
degli ingredienti fanno nutrire aspettative eccezionali, ma che poi,
a causa di un non perfetto amalgama, risultano assai inferiori, cioè
solamente buoni. Non aiuta poi il numero delle pagine che a mio
avviso è francamente eccessivo, tanto che è mia
opinione che con un centinaio in meno l’opera sarebbe venuta
molto meglio e del resto è ben più conosciuto il film
che ne è stato tratto, uscito nel 1948 per la regia di Lewis
Milestone e interpretato da un convincente Charles Boyer e da una
bravissima Ingrid Bergman.
Quindi,
secondo me, ci si trova di fronte solo a un buon romanzo che non
mancherà tuttavia di essere gradito, in particolare da chi ama
storie d’amore tormentate e senza speranza.
Erich
Maria Remarque,
combattente
nella prima guerra mondiale, fu più volte ferito. Giornalista
a Berlino, lasciò la Germania all’avvento del nazismo e
nel 1939 si stabilì a New York, dove prese la cittadinanza
americana. Raggiunse un vasto successo con il romanzo Niente
di nuovo sul fronte occidentale (Im
Westen nichts Neues,
1929), radicale condanna della guerra e amara analisi delle sue
spaventose distruzioni materiali e spirituali. Seguirono, sempre
ispirati a ideali pacifisti e di solidarietà umana, Tre
camerati (Drei
Kameraden,
1938), Ama
il prossimo tuo (Liebe
deinen Nächsten,
1941), Arco
di trionfo (Arc
de Triomphe,
1947), Tempo
di vivere, tempo di morire (Zeit
zu leben und Zeit zu sterben,
1954), La
notte di Lisbona (Die
Nacht von Lissabon,
1963) e Ombre
in paradiso (Schatten
im Paradies,
postumo, 1971). Numerosi romanzi di R. sono stati ridotti per il
cinema.
Renzo
Montagnoli
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