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  Recensioni  »  Arco di trionfo, di Erich Maria Remarque, edito da Bompiani 26/10/2019
 
Arco di trionfo

di Erich Maria Remarque

Edizioni Bompiani

Narrativa

Pagg. 440

ISBN 9788845229152

Prezzo Euro 8,52



Un amore tormentato



Il narratore alsaziano, dopo il fortunato romanzo sulla prima guerra mondiale (Niente di nuovo sul fronte occidentale), ha scritto opere che, benchè brillino meno se accostate a quel mostro sacro, pur tuttavia sono belle e alcune si possono definire senz’altro eccellenti, come Tempo di vivere, tempo di morire, Ama il prossimo tuo, La notte di Lisbona. Non posso invece dire così per Arco di trionfo, un testo corposo, in cui si ripresentano le tragiche storie dei fuorusciti, profughi all’estero senza asilo ufficiale, in quanto sprovvisti di documenti validi. La sensibilità dell’autore fa sì che non si tratti solo di ripetitive vicende strappalacrime, inserendo fra l’altro magari un amore tormentato. Ed è così anche per Arco di trionfo, che in più presenta il desiderio di vendetta di un antinazista torturato dalla Gestapo, il Dr Radic (ma sarà questo il suo vero cognome?), eminente chirurgo che per vivere si adatta a operare a Parigi per conto di altri. Il romanzo è indubbiamente interessante, anche se a volte la penna di Remarque esagera, tanto da far sorgere il dubbio che Radic possa essere un avventuriero. E’ un sospetto che viene pressochè subito fugato, ma il fatto che si ribelli deve far pensare che qualcosa nell’impianto non abbia funzionato. La storia d’amore è intrisa di romanticismo e smussa un po’ quell’atmosfera di trepida attesa di chi non ha più patria, né casa, con le nubi minacciose della guerra che si addensano sempre di più. In questo contesto mi è sembrato come uno di quei piatti che dalla lista degli ingredienti fanno nutrire aspettative eccezionali, ma che poi, a causa di un non perfetto amalgama, risultano assai inferiori, cioè solamente buoni. Non aiuta poi il numero delle pagine che a mio avviso è francamente eccessivo, tanto che è mia opinione che con un centinaio in meno l’opera sarebbe venuta molto meglio e del resto è ben più conosciuto il film che ne è stato tratto, uscito nel 1948 per la regia di Lewis Milestone e interpretato da un convincente Charles Boyer e da una bravissima Ingrid Bergman.

Quindi, secondo me, ci si trova di fronte solo a un buon romanzo che non mancherà tuttavia di essere gradito, in particolare da chi ama storie d’amore tormentate e senza speranza.




Erich Maria Remarque, combattente nella prima guerra mondiale, fu più volte ferito. Giornalista a Berlino, lasciò la Germania all’avvento del nazismo e nel 1939 si stabilì a New York, dove prese la cittadinanza americana. Raggiunse un vasto successo con il romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen nichts Neues, 1929), radicale condanna della guerra e amara analisi delle sue spaventose distruzioni materiali e spirituali. Seguirono, sempre ispirati a ideali pacifisti e di solidarietà umana, Tre camerati (Drei Kameraden, 1938), Ama il prossimo tuo (Liebe deinen Nächsten, 1941), Arco di trionfo (Arc de Triomphe, 1947), Tempo di vivere, tempo di morire (Zeit zu leben und Zeit zu sterben, 1954), La notte di Lisbona (Die Nacht von Lissabon, 1963) e Ombre in paradiso (Schatten im Paradies, postumo, 1971). Numerosi romanzi di R. sono stati ridotti per il cinema.



Renzo Montagnoli




 
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