L’estate
alla fine del secolo
di
Fabio Geda
Dalai
Editore
Narrativa
romanzo
Pagg.
285
ISBN
9788866202127
Prezzo
Euro 17,50
Un’estate
insieme
A
forza di sentir parlar bene di Fabio Geda mi sono convinto di leggere
qualcosa di suo e la mia scelta è caduta, anziché sul
più famoso Nel mare ci
sono i coccodrilli, su
L’estate alla fine del
secolo, solo perché
mi ha incuriosito un brano, tratto dal romanzo, riportato nell’ultima
di copertina. Benchè fossero poche righe, sono state
sufficienti per infondermi una sensazione di serenità e, si
badi bene, non sapevo ancora chi fossero i due soggetti di cui si
parla nelle stesse.
Agli
inizi il libro ci presenta Zeno, un ragazzino che vive in Sicilia e
il cui padre, colpito da una grave forma leucemica, deve farsi curare
in un ospedale di Genova. E’ una famiglia raccolta, tanto che
la madre decide di andare pure lei a Genova, portandosi dietro il
ragazzino. Ma a chi affidarlo, perché stante la giovane età
ci deve sempre essere l’occhio attento di un adulto? Non trova
di meglio che consegnarlo a suo padre, che vive in un paesino di
montagna, sempre in Liguria, e con cui i rapporti sono freddi da
anni, tanto che Zeno non sa nemmeno di avere un nonno materno.
L’incontro fra l’anziano, ebreo che ha dovuto penare
durante la guerra per il solo fatto di appartenere a una razza
perseguitata, e il giovane Zeno sarà foriero di grandi
sviluppi, tanto che il primo riuscirà a rivedere la vita con
quella gioia che l’assurdo odio nazifascista gli aveva
impedito, e il secondo, conoscendo le sue radici, grazie ai racconti
del nonno, potrà affacciarsi nel mondo degli adulti
consapevole e senza paure. Grosso modo è questa la trama del
libro, suddiviso in capitoli in cui si alternano il racconto della
vita trascorsa del vecchio e l’esperienza che va maturando il
ragazzino: l’amicizia, il primo amore, la paura di perdere il
padre, la vita misteriosa del nonno che, svelandosi, gli fa apparire
da un’ottica diversa quell’uomo che, di primo acchito,
gli era sembrato scostante nel suo quasi totale silenzio.
Il
romanzo è interessante, non c’è dubbio, e l’idea
è azzeccata, anche se il suo sviluppo non è scevro da
difetti, perché il raccordo fra presente e passato a volte non
è ben calibrato e si corre il rischio di confondersi,
evidenziando così una struttura non studiata a priori con la
dovuta attenzione; ci sono inoltre lungaggini che non trovano
giustificazione, come la passione del nipote per disegnare i fumetti,
di cui si fa ben di più di un cenno; il ritmo, costante e
tutto sommato idoneo al filo narrativo, a un certo punto rallenta non
poco e le ultime pagine possono provocare anche qualche sbadiglio,
soprattutto perché, in base a quel che è stato prima
scritto, la conclusione della vicenda diventa del tutto prevedibile.
Quel che però mi è piaciuto di meno è stata la
mancanza di un’analisi psicologica approfondita del nonno e
della figlia, personaggi chiave nel loro rapporto. Se è vero
poi che ci sono delle ingenuità, delle omissioni, è
altrettanto certo che in alcune pagine l’autore riesce a
ricreare un’atmosfera quasi magica, con pennellate poetiche che
impreziosiscono la narrazione.
Per
concludere, il romanzo è di piacevole lettura, anche se il mio
giudizio nell’insieme è solo discreto; per esprimere
un’opinione invece sul narratore dovrò leggere altre sue
opere, il che mi riprometto di fare abbastanza a breve.
Fabio
Geda
(1972, Torino), si è occupato per anni di disagio giovanile,
esperienza che ha spesso riversato nei suoi libri. Ha scritto su
«Linus» e su «La Stampa» circa i temi del
crescere e dell'educare. Collabora stabilmente con la Scuola Holden,
il Circolo dei Lettori di Torino e la Fondazione per il Libro, la
Musica e la Cultura. Esordisce nel 2007 con Per
il resto del viaggio ho sparato agli indiani;
segue L'esatta
sequenza dei gesti (2008)
e Nel
mare ci sono i coccodrilli (2010) che
ha avuto uno straordinario successo sia in Italia che all'estero. Nel
2011 esce L'estate
alla fine del secolo,
mentre del 2014 è Se
la vita che salvi è la tua (Einaudi).
Nel 2015 esce il primo volume della serie per
ragazzi Berlin (Mondadori)
scritta insieme con Marco Magnone, del 2017 Anime scalze (Einaudi).
Nel 2019 pubblica per Einaudi Una
domenica.
Renzo
Montagnoli
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