La
boutique del mistero
di
Dino Buzzati
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
Pagg.
XIX-208
ISBN
9788804668084
Prezzo
Euro 12,00
Onore
al surreale
Inizio
subito con il precisare che è ben difficile trovare fra questi
31 racconti uno che sia di modesta levatura, perché, caso più
unico che raro, oltre a essere di piacevole lettura, sono tutti di
qualità. Se non ci sono punti di contatto fra gli stessi,
tutti però sono improntati dall’autore al genere
surreale, non frequente, di non facile realizzazione e quindi, dato
il loro livello, ancora più apprezzabili. Ben lungi dall’idea
di parlare di ognuno di essi desidero solo dare alcuni cenni affinché
si possa comprendere di che si tratta.
Sette
piani, quelli di una clinica, in cui i pazienti ricoverati
hanno una gravità nella loro malattia inversamente
proporzionale all’altezza, e così nel settimo si trovano
quelli quasi sani e nel primo i morituri. Lì si parla della
sventura di un malato che rifiuta categoricamente il suo destino mano
a mano scende nei vari piani.
Il
mantello, con il ritorno dalla guerra di un soldatino alla
sua famiglia. Commovente nell’esposizione e angosciante nella
conclusione.
Una
cosa che comincia per elle. Tutto poteva pensare Cristoforo
Schroder quando, arrivato al paese di Sisto, era sceso alla locanda,
come soleva fare abitualmente per la sua attività. Questa
volta però lo attendeva una sgradita sorpresa che avrebbe
travolto la sua vita.
Una
goccia, che in una casa a più piani anziché
scendere per la forza di gravità, sale per le scale,
terrorizzando gli inquilini.
Racconto
di Natale, con una disperata ricerca di Dio, forse il più
bello di tutti, incalzante, visionario, ma al tempo stesso concreto.
Il
colombre, una specie di favola moderna, ma dai toni
drammatici sugli insegnamenti sbagliati di certi genitori che, invece
di educare i figli ad affrontare eventuali avversità,
impongono loro di fuggirle, di fatto facendoli diventare schiavi,
prima ancora che del destino, delle loro paure.
La
giacca stregata, un’altra favola, il cui fine,
puramente morale, è che non dobbiamo lasciarci sottomettere
dall’avidità e che dobbiamo pertanto agire secondo
coscienza, perché a ogni nostro arricchimento corrisponde
l’impoverimento di qualcun altro.
I
sette messaggeri, altra favoia la cui morale è che ci
è impossibile arrivare ai confini del nostro mondo e della
nostra conoscenza.
Qualcosa
era successo, con un viaggio dal Sud a Milano che si
trasforma in un incubo, con le paure ancestrali che deformano
semplici situazioni per portare a supporre l’esistenza di
qualcosa di eclatante e pericoloso.
Insomma,
posso dire che prima di cominciare a leggere questa raccolta avevo
qualche dubbio in ordine al fatto che mi potesse risultare gradita e
invece, fin dalle pagine iniziali, dai primi racconti sono rimasto
avvinto da una prosa scorrevole e da una creatività veramente
notevole.
Da
leggere, pertanto.
Dino
Buzzati, scrittore italiano. Giornalista,
disegnatore e pittore, redattore e inviato del «Corriere della
sera», è autore di una vasta produzione narrativa.
La
famiglia, di origini bellunesi, apparteneva all'alta borghesia ed
aveva una ricca tradizione culturale. Il padre, Giulio Cesare, era
professore di diritto internazionale all'università di Pavia;
la madre, Alba, era sorella dello scrittore Dino Mantovani, che si
conquistò una certa fama nel secondo Ottocento.
Terminati
gli studi liceali al Parini di Milano, Buzzati si laurea in
giurisprudenza. D'estate e quando possibile, tra il Pelino e la
Civetta, esplora ogni picco; le montagne dolomitiche fanno anche da
sfondo al servizio di leva svolto come allievo ufficiale. Congedato,
presenta domanda di assunzione come cronista al Corriere della sera.
Entra al giornale il 9 luglio 1928. Poco ambizioso, metodico e
puntuale, si occupa scrupolosamente di cronaca nera e gira per la
città sostando immancabilmente in questura.
Solo
i primi successi letterari gli varranno come carte di credito per
salire di grado nel quotidiano milanese. E lo scrittore dirà,
convintissimo: "L'optimum del giornalista coincide con l'optimum
della letteratura".
Nel frattempo Buzzati inizia a scrivere
racconti. Rifiutata dalla Domenica del Corriere una storia alla Poe,
illustrata da disegnini, scrive Barnabo
delle montagne.
Il testo, per la mediazione di C. Poggiali, capocronista al Corriere,
viene proposto a Treves, che lo pubblica nel 1933. Presso lo stesso
editore, esce poi Il
segreto del bosco vecchio nel
1935
Pubblica racconti su Omnibus e sulla Lettura e matura
l'idea di un romanzo che sarà Il
deserto dei Tartari.
Termina l'opera nel 1939 e Leo Longanesi la inserisce nella collana
da lui curata per Rizzoli. La storia fantastica di Giovanni Drogo
vede la luce presso l'editore milanese nel 1940.
Corrispondente
di guerra, iscritto al partito fascista, ma apolitico, dopo la guerra
ottiene l'incarico di redattore capo della Domenica del Corriere. Nel
1945 pubblica La
famosa invasione degli orsi in Sicilia e,
in collaborazione con G. Ramazzotti Il
libro delle pipe.
Del 1949 Paura
alla Scala,
del 1950 In
quel preciso momento,
che ottiene nel 1951 il premio Gargano.
I suoi racconti sono
talvolta tradotti anche per il teatro (come Un
caso clinico, Milano
1953, che sarebbe stato più volte rappresentato e da cui
sarebbe stato ricavato anche un film di e con Ugo Tognazzi, Il
fischio al naso).
Nel 1954 pubblica Il
crollo della Baliverna con
Mondadori (Premio Napoli) e nel 1958 Esperimento
di magia.
In questo stesso anno la raccolta antologica dei Sessanta
racconti che
si aggiudica il Premio Strega.
Del
1963 Un
amore "che
esprime appieno i cedimenti dello scrittore ai miti e alle mode e
insomma al mercato della letteratura".
Da ricordare
anche: Il
colombre (1966)
e Le
notti difficili (1971).
Tra
l'uno e l'altro libro: un'antologia di racconti, La
boutique del mistero (1968)
e soprattutto Poema
a fumetti (1969),
che ottiene il Premio di Paese Sera per il miglior fumetto e che
mette in risalto le sue qualità di disegnatore e pittore,
ancora recentemente sottolineate con una mostra antologica alla
Rotonda della Besana di Milano.
Ricordiamo
dunque: Barnabò
delle montagne (1933), Il
segreto del bosco vecchio (1935), Il
deserto dei tartari (1940), I
sette messaggeri (1942), Paura
alla Scala (1949), Il
crollo della Baliverna (1954), Sessanta
racconti (1958,
vincitore del Premio Strega), Un
amore (1963), Le
notti difficili (1971).
Ha
scritto anche drammi (Un
caso clinico,
1953) e numerosi testi teatrali brevi; ha pubblicato alcuni libri
nati dall'incontro tra testo e illustrazioni come I
miracoli di Val Morel (1971).
Fonti:
"Enciclopedia
della Letteratura",
Garzanti, 2004 - Dizionario Biografico degli italiani Treccani
Renzo
Montagnoli
|