Km
123
di
Andrea Camilleri
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.a.
Narrativa
romanzo
Pagg.
154
ISBN
9788804716372
Prezzo
Euro 15,00
Un
romanzetto solo discreto
Con
Km. 123 ho ritratto l’impressione che si sia grattato
sul fondo del barile, perché la feconda capacità
creativa di Camilleri ha necessariamente un limite. Anche in questo
caso si tratta di un giallo, per quanto atipico, ma che presenta a
sprazzi le ben note caratteristiche dell’autore, capace di
inserire un sottofondo di ironia di fronte a vicende che sono
indubbiamente tragiche. E per non smentirsi Camilleri ha imbastito
con Km. 123 una intricata storia di corna e controcorna,
aspetto che prevale sulla vicenda poliziesca determinando gli
accadimenti delittuosi. Pare proprio che a quel chilometraggio
dell’arteria che porta da Roma al nord accadano cose strane,
come che un’auto di grossa cilindrata speroni volontariamente
una piccola Panda, facendola volare giù dalla scarpata e
provocando gravi ferite al conducente. Alcuni giorni dopo però,
sempre allo stesso chilometraggio e in fondo alla scarpata, viene
ritrovato un SUV con a bordo il cadavere di una donna, una disgrazia
che può far pensare a un incidente o, alla luce dei personaggi
interessati, a un suicidio. Non aggiungo altro della trama, in verità
un po’ intricata, per non togliere quel poco di suspense
offerta dal romanzo, in cui abbondano i dialoghi, anche un po’
troppo. Km. 123 è indubbiamente un’opera minore
di Camilleri, sia come struttura, un po’ debole, che come
esposizione, esclusivamente in italiano, ma povera di descrizioni.
Nonostante ciò, vuoi perché si sa chi è
l’autore, vuoi perché la lettura è piuttosto
scorrevole, Km. 123, che non è certamente un
capolavoro, risulta un romanzo tutto sommato accettabile, anche
perché saggiamente breve in presenza di una struttura non
tanto solida.
Qualcuno
potrebbe definirlo senza infamia e senza lode e probabilmente avrebbe
ragione, ma io non intendo infierire, data la caratura dell’autore,
e mi limito a definirlo un libro discreto, sicuramente leggibile,
adatto a trascorrere senza pensieri qualche ora, e nulla di più.
A
completare le 138 pagine del romanzo è riportato un intervento
di Camilleri al convegno “ Scrittori e critici a confronto”,
tenutosi all’Università di Roma Tre il 24-25 marzo 2003
e avente per oggetto una breve storia del romanzo giallo in Italia.
E’ una lettura che si potrebbe definire interessante, se il
brano non avesse il difetto di restare in superficie, di non
approfondire, insomma con un impegno che sembra limitato anche il
risultato è necessariamente modesto.
Nato
a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea
Camilleri
ha
vissuto per anni a Roma.
Dal
1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene
espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene
la maturità classica senza dover sostenere l’esame a
causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A
giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di
mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani
sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra,
sporcarsi di polvere di sangue, di paura". S’iscrive
all’Università (Facoltà di lettere) ma non si
laureerà mai. Si iscrive anche al Partito
Comunista.
Inizia
a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio St Vincent.
Dal
1948 al 1950 studia regia all’Accademia d’Arte Drammatica
Silvio d’Amico e inizia la sua attività di sceneggiatore
e regista.
Perde
un concorso per diventare funzionario Rai, ma dopo qualche anno
inizia a lavorarvi.
Nel
1958 porta in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con Finale
di partita,
prima al teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo
Celi e Renato Rascel.
Insegna
al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Molte
le produzioni Rai di cui si occupa, particolarmente famosi gli
sceneggiati del tenente Sheridan con Ubaldo Lay e "Le inchieste
del commissario Maigret" con Gino Cervi. Nel 1977 ottiene la
cattedra di Istituzioni di Regia all'Accademia di Arte Drammatica. La
manterrà per vent'anni.
L’esordio
in narrativa è del 1978 con Il
corso delle cose pubblicato
da un editore a pagamento ed è un insuccesso.
Nell’80
pubblica con Garzanti Un
filo di fumo,
il primo romanzo ambientato nell’immaginario paese di Vigàta
e con questo romanzo vince il Premio Gela.
Per
12 anni non escono più suoi romanzi.
Nel
1992 pubblica per Sellerio La
stagione della caccia.
Nel 1994 con La
forma dell’acqua dà
vita al personaggio del commissario Montalbano, protagonista di una
nutrita serie di romanzi. Da quel momento la sua produzione è
molto ricca e il successo immenso.
Alla
fine del 2002, accetta la nomina a direttore artistico del Teatro
Comunale Regina Margherita di Racalmuto.
Nell’aprile
2003, in onore a Camilleri, il comune di Porto Empedocle assume come
secondo nome «Vigàta».
Il
4 settembre 2008 vince il premio de Novela Negra RBA con un inedito
in lingua spagnola dal titolo La
muerte de Amalia Sacerdote pubblicato
in Spagna nell’ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il
titolo La
rizzagliata.
Tra
i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo il Premio Campiello
2011 alla Carriera e il Premio Chandler 2011 alla Carriera.
Tra
le sue opere più recenti che non hanno come protagonista il
commissario Montalbano: Il
diavolo, certamente (2012), Dentro
il labirinto (2012), Il
tuttomio (2013), La
rivoluzione della luna (2013), Come
la penso (2013), Inseguendo
un'ombra (2014), Segnali
di fumo (Utet
2014), Il
cielo rubato. Dossier Renoir (Skira
2014), Andrea
Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán (Skira
2014), La
relazione (Mondadori
2015), Il
quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica,
cinema (Sellerio
2015), Le
vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta (Sellerio
2015) Topiopì(Mondadori
2016), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (Sellerio
2016), La mossa del cavallo (Sellerio 2017), La rete
di protezione (Sellerio 2017), La targa (Rizzoli
2017), Esercizi di memoria (Rizzoli
2017). Tra il 2018 e il 2019 insieme ai romanzi della serie dedicata
al commissario Montalbano, Il
metodo Catalanotti e Il
cuoco dell'Alcyon,
(Sellerio) vengono pubblicati da Mondadori i suoi racconti gialli, Km
123, e
da Salani i racconti illustrati con protagonisti gli animali, I
tacchini non ringraziano, la
pièce teatrale Conversazione
su Tiresia (Sellerio) e
i racconti dedicati alla sua casa di campagna a Porto Empedocle, La
casina di campagna,
del piccolo editore siciliano Henry Beyle.
Andrea
Camilleri si è spento il 17 luglio 2019 all'età di 93
anni, dopo aver pubblicato più di cento libri, romanzi, saggi,
opere teatrali, fumetti, poesie e dopo aver inventato un nuovo
linguaggio, misto di italiano e siciliano. Nel 2003 è
stato insignito, su iniziativa del Presidente della Repubblica,
dell'onorificenza di Grande
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Renzo
Montagnoli
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