Prima
di noi
di
Giorgio Fontana
Sellerio
Editore Palermo
Narrativa
Pagg.
896
ISBN
9788838940224
Prezzo
Euro 22,00
Quattro
generazioni
Leggo
nella quarta di copertina dei giudizi entusiasti di Claudia
Durastanti, una scrittrice e traduttrice, e di Marco Missiroli, pure
lui scrittore, ma quello che mi colpisce di più è
l’asserzione di quest’ultimo che paragona Prima di
noi al grande romanzo americano, un paragone impegnativo con
autori del calibro di William Faulkner, Philip Roth e Francis Scott
Fitzgerald, che senza nulla togliere alle capacità letterarie
di Giorgio Fontana sono di gran lunga a lui superiori. Sono state
queste opinioni che mi hanno indotto a comprare il libro, nonostante
la sua mole non certo trascurabile (896 pagine) e la finalità
dello stesso di raccontare, attraverso quattro generazioni di una
famiglia, le vicende italiane dalla rotta di Caporetto fino a quasi i
giorni nostri. Certo le pagine sono tante e a maggior ragione le
aspettative sono maggiori, anche se non è sempre detto che
alla quantità si accompagni la qualità, perché
intendiamoci, quando si realizza un’opera, non conta quanto si
scrive, ma cosa e come si scrive. Il progetto di Fontana è
stato senza dubbio ambizioso, nella consapevolezza di sperare di
realizzare un romanzo sulla storia degli italiani che entrasse a far
parte del patrimonio letterario nazionale a pieno titolo e a pieno
merito. Dico subito che lo scopo è stato realizzato solo in
parte, perché, accanto a pagine che si dilungano a narrare
eventi di scarsa o modesta importanza se ne alternano altre in cui
occorrerebbe approfondire maggiormente e non passare via velocemente.
In particolare, il periodo della Resistenza è appena sfumato e
non dovrebbe esserlo per la presenza notevole dei partigiani nella
zona in cui è ambientato il romanzo, vale a dire il Friuli;
invece si accenna, senbra quasi che ci sia il timore di prendere una
posizione netta, forse giustificata dalla evidente volontà
dell’autore di essere nell’opera apolitico. Peraltro,
anche il periodo di lotte sindacali, che pur presenta un’ampia
trattazione, sembra avulso dalla realtà, perché
nell’epoca a riferimento c’ero e vivevo in un’atmosfera
piuttosto complessa e pesante, quasi una premessa a quegli anni di
piombo che sarebbero avvenuti di lì a poco. La scrittura non è
certo greve e questo è un pregio di un romanzo che tuttavia
non mi ha lasciato nulla dentro, nel senso che non c’è
un personaggio memorabile con cui sia potuto entrare in sintonia.
Ogni tanto ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a una sorta
di soap opera, per fortuna quasi subito fugata, ma ritornata
poi prepotentemente alla ribalta nelle ultime duecento pagine,
francamente noiose.
Prima
di noi si lascia leggere, ma non paragoniamolo al Grande
Romanzo Americano, ne uscirebbe a dir poco travolto.
Giorgio
Fontana,
nato Saronno nel 1981 e cresciuto a Caronno Pertusella, vive a Milano
dove collabora con diverse testate, sceneggia storie per il
settimanale "Topolino" e insegna scrittura creativa.
Tra
le sue ultime pubblicazioni: Per
legge superiore (Sellerio
2011), La
velocità del buio (Zona
2011), Morte
di un uomo felice (Sellerio
2014, Premio Campiello), Un
solo paradiso (Sellerio
2016) e il reportage a fumetti Lamiere (Feltrinelli
2019). Il suo ultimo romanzo è la vasta saga familiare Prima
di noi (Sellerio
2020).
Renzo
Montagnoli
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