La
voce del fuoco
di
Ben Pastor
Frassinelli
Editore
Narrativa
Pagg.
XVI-363
ISBN
9788876849916
Prezzo
Euro 17,00
Fra
miracoli e delitti
Con
Il ladro d’acqua Ben Pastor ha inaugurato una nuova
serie con un protagonista di indubbia caratura, perché questo
ufficiale romano, non romano d’origine, ma fedelissimo ai
principi della Caput mundi, sta riuscendo nel compito non
certo facile di sostituire nel cuore dei lettori il personaggio
tormentato di Martin von Bora. Certo Elio Sparziano è un
personaggio diverso, un uomo che pur saldo nei principi è
tormentato dall’inconscio desiderio di crearsi una famiglia
sua, un sogno che inevitabilmente cozza con la vita in continuo
movimento di un fidato consigliere dell’imperatore Diocleziano.
E poi è troppo interessato a cercare sempre di conoscere la
verità, anche quando questo lavoro di indagine può
mettere a repentaglio la sua stessa esistenza.
Con
La voce del fuoco siamo nell’anno 304 d.C. e nei
confini dell’impero si aggira uno strano individuo, di nome
Agnus, ma conosciuto dai cristiani come la Voce del fuoco. Costui
continua a compiere prodigi, risanando ammalati e, ridando la vista
ai ciechi; dopo tutta questa serie di miracoli arriva addirittura
all’apoteosi resuscitando un morto, che tuttavia, dopo alcuni
giorni, schiatta di nuovo e questa vota irrimediabilmente. E’
un’occasione ghiotta per Elio Sparziano, che ovviamente sente
puzza di bruciato e che inizia a indagare. Si sposta, per servizio, a
Milano e anche qui accadono strani e inspiegabili omicidi in ordine
ai quali è invitato perentoriamente da Sido, capo della locale
polizia, di non impicciarsi. Ci vuole ben altro per dissuadere Elio,
tanto più che corre il rischio di essere ammazzato da alcuni
sicari. Qui mi fermo, perché la vicenda, molto appassionante,
è intricata e correrei il rischio, oltre che di dovermi
dilungare eccessivamente, di svelare in anticipo troppe cose,
rendendo così meno interessante il romanzo. Aggiungo solo che
le prime impressioni su cui Sparziano si è basato per indagare
si riveleranno fallaci; tuttavia, ancora una volta verrà a
capo di questo giallo che oserei definire atipico, ma che riserva non
poche emozioni a chi leggerà.
Ben
Pastor non si smentisce, capace come è di costruire trame
complicate, ma che conducono a soluzioni logiche, il tutto, come
sempre, accompagnato dallo stile pulito e assai gradevole della
scrittrice, italiana d’origine, ma americana di adozione.
Da
leggere, quindi, senza il minimo dubbio.
Ben
Pastor
scrittrice
italo americana, all'anagrafe Maria
Verbena Volpi,
nata a Roma il 4 marzo 1950, ma trasferitasi ben presto negli Stati
Uniti, ha insegnato Scienze sociali presso le università
dell'Ohio, dell'Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen,
Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in
piazza, La Venere di Salò, Il
cielo di stagno,
- ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da
Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) - è
autrice di I
misteri di Praga (2002), La
camera dello scirocco,
omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby
&Work), nonché de Il
ladro d'acqua (Frassinelli
2007), La
voce del fuoco (Frassinelli
2008), Le
vergini di pietra e La
traccia del vento (Hobby
& Work 2012), una serie di quattro thriller ambientata nel IV
secolo dopo Cristo.
Nel
2006 ha vinto il Premio Internazionale Saturno d'oro come migliore
scrittrice di romanzi storici.
Le
sue opere sono pubblicate negli Stati Uniti e in numerosi Paesi
europei.
Un
suo racconto è incluso nell'antologia Un
Natale in giallo (Sellerio
2011).
Nel
2014 esce La
strada per Itaca (Sellerio)
e nel 2020 Il
ladro d'acqua (Mondadori).
Renzo
Montagnoli
|