Mussolini
racconta Mussolini
a
cura di Mimmo Franzinelli
Laterza
Editori
Storia
autobiografia
Pagg.
336
ISBN 9788858150733
Prezzo
Euro 20,00
Chi
era Benito Mussolini
Mimmo
Franzinelli ha curato questa specie di antologia, scegliendo con cura
le lettere, i discorsi pubblici, le trascrizioni delle telefonate, i
diari, insomma tutto ciò che Mussolini ha espresso nella sua vita;
opportunamente, poi, c´è un´introduzione dello stesso storico,
che tende a spiegare la correlazione che esiste fra i fatti storici e
quanto riportato con le parole del duce, a cominciare dai diari che
cominciò a scrivere addirittura nel 1911. Devo dire che mi ha
colpito l´italiano di buona levatura, ben curato anche, circostanza
che tuttavia era da aspettarsi, attesa l´importanza che il duce
dava alla parola, tanto che si può dire che il suo ventennio vide
tante parole, ma pochi fatti. Inoltre, il libro, riporta una chicca e
precisamente il risultato dei dialoghi fra Mussolini e il giornalista
tedesco Emil Ludwig, che volle descrivere la vita di un dittatore in
pubblico e in privato. Per quanto poi concerne la perdita di potere
intervenuta con la famosa riunione del Gran Consiglio del Fascismo
del 25 luglio 1943 vengono riportate le frequenti lettere indirizzate
all´amante Claretta Petacci e in ordine alla prigionia che subì
nell´agosto dello stesso anno ci sono le sue riflessioni. Per
finire viene pubblicato il famoso discorso, l´ultimo, pronunciato
al Teatro Lirico di Milano il 16 dicembre 1944.
Dal
tutto ne scaturisce una particolare autobiografia che potrebbe anche
costituire la testimonianza storica più veritiera di un ventennio,
ma non è così, perché l´uomo Mussolini è fondamentalmente un
bugiardo che tende a nascondere i propri errori o attribuirli ad
altri, e a ingigantire i propri meriti, inventandosi risultati mai
raggiunti, cioè una vera e continua falsificazione della realtà.
Forse il Mussolini più sincero è quello della Repubblica Sociale
Italiana, pur considerando la strenua difesa del suo operato e le
giustificazioni, sovente campate in aria, delle sue decisioni
precedenti.
Per
spiegare meglio chi fosse Mussolini mi permetto di riportate alcuni
estratti del volume partendo da come ebbe a descrivere con Emil
Ludwig i rapporti di un dittatore con il suo popolo.
"Un
dittatore può essere amato. Quando la massa nello stesso tempo lo
teme. La massa ama gli uomini forti. La massa è donna. Non esiste
alcuna influenza di donne sugli uomini forti. La massa per me non è
altro che un gregge di pecore finché non è organizzata. Non le sono
affatto ostile. Soltanto nego che possa governarsi da sola. Ma se la
si conduce, bisogna reggerla con due redini: entusiasmo e interesse.
Chi si serve solo di uno dei due corre pericolo. Il lato mistico e il
politico si condizionano l´un l´altro. L´uno senza l´altro è
arido, questo senza quello si disperde nel vento delle bandiere."
Tuttavia,
il Mussolini più veritiero è quello della sconfitta definitiva,
cioè di quando comprende che per lui è finita e c´è una sorta di
rassegnazione, quasi che con le sue parole intendesse chiedere
compassione, come in una lettera dell´aprile del 1945 " Io
oramai considero la mia vita finita e il mio ciclo chiuso. Non ho più
né speranze né illusioni, e le parole - faticose- non consolano.
Tutto è finito per me, così come per tutti quelli che donano senza
raccogliere nulla." Tranne l´ultimo periodo, che
costituisce un´estrema e inutile difesa, c´è tutta l´amara
considerazione di una sconfitta definitiva e senza speranza.
Con
questa lettura ho potuto rafforzare la mio opinione su Benito
Mussolini, un uomo che in altre circostanze non sarebbe stato
diverso, ma che di sicuro non avrebbe potuto portare un paese alla
rovina, proprio perché sotto l´aspetto psicologico alternava
momenti di euforia ad altri di depressione, alla violenza delle
parole e dei toni seguivano minuti di silenzio in cui mostrava con la
mimica facciale un vivo compiacimento, insomma era affetto da una
malattia ciclotimica, rientrante fra i disturbi bipolari, non
disgiunta dal suo desiderio sessuale che non è un´esagerazione
definire sfrenato. Si può quindi ben comprendere come un simile
individuo fosse inadatto a intraprendere qualsiasi impresa e a
maggior ragione a governare un paese.
A
Mimmo Franzinelli non si può che dire bravo per la realizzazione di
questo libro che mostra inequivocabilmente chi fosse Benito
Mussolini.
Mimmo
Franzinelli (Cedegolo,
1954) studioso del fascismo e dell´Italia repubblicana, componente
del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del
Movimento di Liberazione "Ferruccio Pari", è autore di
numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I
tentacoli dell´Ovra (1999,
premio Viareggio 2000), Rock
& servizi segreti (2010)
e Autopsia
di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della
storia (2011);
per Mondadori, L´amnistia
Togliatti (2006), Il
delitto Rosselli (2007), Beneduce.
Il finanziere di Mussolini,
con Marco Magnani (2009), Il
Piano Solo (2010), Il
prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018);
per Rizzoli, La
sottile linea nera (2008).
Con Feltrinelli ha pubblicato: La
Provincia e l´Impero. Il giudizio americano sull´Italia di
Berlusconi,
con Alessandro Giacone (2011), Delatori.
Spie e confidenti anonimi: l´arma segreta del regime fascista (UE
2012), Il
Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro (Feltrinelli,
2013), - per gli Annali della Fondazione Feltrinelli - Il
riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle
parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964),
con Alessandro Giacone (2013) e Fascismo
anno zero (Mondadori
2019).
Renzo
Montagnoli