Poesie
scritte all´aria aperta
di
Emilio Paolo Taormina
Giuliano
Ladolfi Editore
Poesia
Pagg.
134
ISBN 9788866446965
Prezzo
Euro 12,00
Tanta
serenità
A
me piace un po´ tutta la poesia, ma devo ammettere che quella che
parla d´amore, anche quando è struggente come nel caso di un
sentimento non corrisposto, mi offre una pace interiore ben
difficilmente riscontrabile nel caso di altri argomenti trattati. Ed
è per questo motivo che quando mi è stata prospettata la
possibilità di leggere l´ultima silloge pubblicata e scritta da
Emilio Paolo Taormina, autore da me sconosciuto come reputo tanti
altri meritevoli di attenzione, saputo che si parlava anche d´amore
mi sono ritagliato gli spazi di tempo necessari per poter leggere.
Dico
subito che il poeta siciliano è di vecchia scuola, non nel senso
negativo, ma per evidenziare che per lui - e in questo sono più
che d´accordo - non c´è la ricerca di una moda tanto moderna
che porta a scrivere composizioni sovente incomprensibili e
soprattutto prive della indispensabile armonia.
In
Taormina c´è un certo ritorno al classicismo che troviamo nei
versi di autori di fine `800, ma senza arrivare a metriche rigide,
a rime varie, le sue poesie sono in grado di presentare una struttura
armonica che è l´elemento necessario per poter suscitare
l´interesse del lettore; poi vanno ovviamente aggiunti anche i
contenuti, altrimenti sarebbero composizioni fini a se stesse, ricami
pur apprezzabili, ma che poco o niente lasciano dentro. Per quanto
riguarda la sostanza qualcuno, impropriamente, potrebbe parlare di
romanticismo e invece qui si tratta di felici scelte, di metafore
indovinate, di un insieme di elementi che rendono assai piacevole e
costruttiva la lettura ( dal muro che recinge / l´aranceto /
pende un frutto / grande come un sole / così alto / che nessuno può
/ raccogliere / forse non esiste / è il tuo sorriso). Non
bastasse il tema a me caro dell´amore c´è l´altro, per nulla
inferiore come gradimento, della natura, una natura che l´autore
riesce a pennellare, come se invece di un foglio di carta avesse
davanti una tela, così che non è un´iperbole dire che dipinge
scrivendo (mi soffoca il blu del mare / sento affievolirsi il
respiro /nei battiti del polso / mi avvelena la cicuta del tramonto /
vorrei appendere alla luna / una ghirlanda di alloro / la tunica
bagnata del sangue / di cesare / assassinare marzo con trenta /
pugnalate / l´ulivo non conosce la sua ombra / balbetta nel vento /
catturo il verso prendendolo / per la coda come un fulmine).
La
mente spazia spinta dai palpiti del cuore e agli occhi riporta le
sensazioni, le emozioni che solo la natura e anche l´amore possono
dare.
C´è
un´anima di ragazzino in questo autore, c´è un entusiasmo
giovanile che stupisce considerando che Taormina è per data di
nascita un uomo più che maturo, uno di quelli - e vale anche nel
mio caso - che qualcuno, non so se per ironia o per rispetto, ama
definire diversamente giovani.
Credo
però che l´età quando si provano ancora certi sentimenti, quando
ci si strugge per un panorama che incanta o si gioisce per la persona
che si ama abbia poco o nulla a che fare con l´anagrafe; quando c´è
ancora un intenso piacere di vivere quale emerge dai versi (rammendo
e rattoppo il cuore / come la giacca che ha consumato / i gomiti sui
banchi del liceo / penetro le mani nella sabbia / della spiaggia le
svuoto lentamente / come una clessidra / il nome di una ragazza senza
volto / lei non ha mai saputo che l´ho amata / le ho parlato su uno
specchio), gli anni non contano, nemmeno si avvertono in
un´esistenza vissuta pienamente.
Queste
poesie sono cibo per la mente e per l´anima e infondono una
serenità che è un toccasana (una stella naufragata / s´è
addormentata sulla spiaggia / sui comignoli / e le banderuole /
vagiscono i sogni / la brezza pigola / in un nido di barche / la luna
come / un vecchio pescatore / fuma la pipa in cima / all´eucalipto
/ l´amore e la poesia / sollevano gli uomini / senza saperlo / come
una piuma), hanno un positivo effetto universale, perché è
proprio vero che l´amore e la poesia permettono agli uomini di
volare, di sentirsi leggeri, di staccarsi dalla materialità a cui ci
condanna un naturale fondo di egoismo.
Mi
piacerebbe scrivere ancora e gli argomenti non mi mancherebbero, ma
che altro potrei aggiungere su un libro che parla da sé, a cui il
lettore si affeziona e rasserenato la sera lo posa sul comodino,
spegne la luce e può beatamente sognare in rosa?
Emilio
Paolo Taormina è nato a Palermo nel 1938.
Sue
opere sono state tradotte in albanese, armeno, croato, francese,
inglese, portoghese, russo, greco, tedesco, spagnolo, ebraico.
Ha
pubblicato molti libri di poesia e sei romanzi, tra cui Archipiélago,
ed. Plaza & Janés, con testo a fronte spagnolo di Carlos Vitale.
Barcellona 2002, La stanza sul canale, Palermo 2005, Lo
sposalizio del tempo, edizioni del foglio clandestino, Sesto San
Giovanni, 2011, Le regole della rosa, edizioni del foglio
clandestino, Sesto San Giovanni, 2014, La cengia del corvo,
edizioni del foglio
clandestino,
2016 e con testo a fronte spagnolo di Carlos Vitale, ed. peccata
minuta, Barcellona 2016 e con testo a fronte in armeno di Hiacob
Symonian, Erevan, 2016, Cronache da una stanza, ed. l´arciere
del dissenso, 2017, Palermo, Gelsi neri, ed. la linea
dell´equatore,2018, Parnassius apollo, ed. l´arciere del
dissenso, 2018, Il giardino dell´elleboro, ed. la linea
dell´equatore di Fabrizio Orlandi, 2019, nel 2020 Il sorriso del
tulipano e nel 2021 Ore piccole (ambedue con Giuliano
Ladolfi). Dopo Il fonografo a colori del 1970 ed. Siculiana,
Palermo, ha pubblicato molti quaderni e libri con il logo l´arciere
del dissenso e la Forum quinta generazione di Giampaolo Piccari. Da
cinquanta anni non partecipa a premi letterari. In prosa ha
pubblicato: Elvira des Palmes, Palermo 1991 (ristampa Giuliano
Ladolfi, 2022), La pioggia di agosto, Marina di Patti, 1993,
Il giusto peso dell´anima, Palermo, 1999, Inchiostro,
Sesto San Giovanni. 2011, Passeggiata notturna, ed. l´arciere
del dissenso.
emiliopaolo@taormina-bendrien.it
Renzo
Montagnoli