Delitto
impunito
di
Georges Simenon
Edizioni
Adelphi
Narrativa
Pagg.
184
ISBN
9788845937958
Prezzo
Euro 18,00
Invidia
Elie
è uno studente lituano, molto povero, che studia matematica a
Bruxelles e che vive in una pensione dove da tempo è instaurato un
ordine chiuso e proprio per questo a maggior ragione gradito a lui
che, brutto e goffo, non riesce ad accettare la sua condizione
L´arrivo di un nuovo pensionato, Michel, rumeno ed ebreo come Elie,
ma di eccellenti condizioni economiche, finisce con il turbare la
realtà immobile, a spezzare l´apparente equilibrio di un individuo
la cui povertà non è causa del suo malessere. E allora occorre
ripristinare l´ordine precedente, ed Elie macchina, macchina finché
arriva a una soluzione. Mi fermo qui, perché trattandosi di un noir
andare avanti significherebbe privare il lettore del piacere della
scoperta e di scoperte non ne mancano, con due clamorosi colpi di
scena.
Simenon
allestisce un romanzo in cui l´analisi psicologica dei personaggi è
preponderante, tanto che che è solo grazie a essa che si possono
comprendere le origini di certi comportamenti; in questo campo
l´autore belga è indubbiamente assai bravo e così anche in
Delitto impunito
ci fornisce una visione approfondita di un personaggio complesso
quale Elie che detesta quegli individui che hanno ciò che lui
desidera possedere, ma che non ha, arrivando al punto di odiarli. Per
il resto è un libro con una trama molto ben congegnata che si legge
con grande piacere e che se non può definirsi un capolavoro, è pur
tuttavia un´opera eccellente scritta nel periodo in cui il suo
autore viveva negli Stati Uniti e infatti la seconda parte si svolge
in quella nazione.
Georges Simenon,
nato
a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da
Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e
disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il
più grande e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «... leggo ogni nuovo
romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli