Scipione
Gonzaga.
Vita
burrascosa e lieta di un aspirante cardinale del Cinquecento
di
Luca Sarzi Amadè
Odoya
Edizioni
Storia
Pagg.
352
ISBN
9788862883962
Prezzo
Euro 22,00
La
lotta per un posto al sole
Come
era d´uso in tutte le grandi dinastie gli incarichi per la numerosa
figliolanza, prima quella legittima e poi quella illegittima, erano
predeterminati; in particolare si cercava di avere qualcuno che
contava anche nel clero e così, accanto ai principi di ogni
signoria, era d´uopo aspirare ad avere un principe della Chiesa. I
Gonzaga, una famiglia che ha dominato per lungo tempo, diede i
natali, se la memoria non m´inganna, a dodici vescovi e a dieci
cardinali, non facendosi mancare anche un santo, che se non aveva
poteri terreni, diventava oggetto di culto e infatti ebbe San Luigi.
Nell´ambito
di questi incarichi di potere il più famoso fu indubbiamente il
Cardinale Ercole, tanto per intenderci si tratta di colui che
presiedette il famoso Concilio di Trento, quello indetto per
contrastare la Riforma luterana e per questo definito il Concilio
della Controriforma. Inoltre, dopo la morte del nipote Francesco III,
fu reggente del Ducato di Mantova, occupandosi anche dell´educazione
dei parenti giovani, fra i quali ci fu un certo Scipione Gonzaga,
nato a Mantova l´11 novembre 1542, e deceduto poi a San Martino
dall´Argine il 11 gennaio 1593, figlio secondogenito di Carlo
Gonzaga ed Emilia Cauzzi, e pertanto destinato alla carriera
ecclesiastica. Il giovinetto dimostrò una buona vocazione religiosa
e un interessamento particolare allo studio, tanto che frequentò
l´Università di Padova, laureandosi in filosofia e teologia. Il
cardinale Ercole apprezzò molto la dedizione e l´intelligenza del
nipote, al punto da portarlo con sé a Trento ove si teneva il famoso
Concilio e dove nel 1563 l´alto prelato morì. Pur venendogli a
mancare la solida sponda dello zio, Scipione diventò principe di
Bozzolo nel 1568, brigando non poco per difendere la posizione dai
parenti che ambivano il possesso del suo piccolo dominio. L´uomo
era indubbiamente intelligente, preparato e volitivo, per cui riuscì
a farsi largo per ritagliarsi, più che una fetta di celebrità, un
po´ di quel potere che il nome della sua famiglia evocava, così
che nel 1587 divenne Cardinale e governò il Monferrato dal 1590. Fu
indubbiamente un personaggio, non certo minore, della casata e i
traguardi raggiunti lo dimostrano, ma è giusto ricordarlo anche per
le sue passioni per la musica, per la poesia e per le collezioni
d´arte; di certo non ebbe vita tranquilla, perché cercare un posto
al sole voleva dire mettersi in concorrenza con altri e Scipione di
nemici se ne fece non pochi.
Luca
Sarzi Amadè, sulla base anche dell´autobiografia scritta
dall´interessato cinque anni prima della sua morte, narra con
questo suo libro la vita di un uomo che non si accontentò di essere
una comparsa, ma che ambì, riuscendovi, a raggiungere traguardi
prestigiosi. Lo fa con quella meticolosità che gli è propria,
curando molto il contesto, onde meglio comprendere i comportamenti
del protagonista, con correlazioni a volte forse eccessive, in una
profusione di fatti, di personaggi, di costumi che se da un lato
stupisce e affascina, dall´altro rischia di far confondere il
lettore. Questo è l´unico appunto che ritengo di fare all´opera
che peraltro è di notevole interesse per comprendere anche gli
eventi salienti di un´epoca, quella della seconda metà del XVI
secolo, quella della Riforma e della Controriforma, delle guerre di
religione, della Santa Inquisizione, quella della fine di quel
meraviglioso periodo culturale che risponde al nome di Rinascimento.
Luca
Sarzi Amadè ha
collaborato con alcuni tra i maggiori quotidiani e periodici
nazionali (La Repubblica, Il Giorno, Famiglia Cristiana, L´Espresso)
e, per la televisione, con la Rai. La sua passione per l´indagine
storica e per la scrittura si è sviluppata lontano da congreghe
accademiche e politiche. Ha svelato (in parte) i suoi segreti di
indagatore nel suo manuale di ricerca genealogica (di cui sta curando
un´edizione aggiornata). Ha dedicato vari libri alla sua città
come: la guida Milano
fuori di mano,
con prefazione di Jannacci, e il divertente Milano
in periferia.
Tra le sue opere: Il
duca di Sabbioneta. Guerre e amori di un europeo errante (Mimesis,
2013), L'
antenato nel cassetto. Manuale di scienza genealogica (Mimesis,
2015), Scipione
Gonzaga. Vita burrascosa e lieta di un aspirante cardinale del
Cinquecento (Odoya,
2017).
Renzo
Montagnoli