Il
delitto Rosselli.
Anatomia
di un omicidio politico
di
Mimmo Franzinelli
Edizioni
Feltrinelli
Storia
Pagg.
326
ISBN
9788807889301
Prezzo
Euro 13,00
Un
crimine fascista rimasto impunito
Mimmo
Franzinelli è un noto studioso del fascismo e in tale contesto ha
scritto numerosi saggi storici; fra questi ce n´è uno che indaga
sulla morte dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, assassinati nei
pressi di Bagnoles-de-l´Orne, stazione termale della Normandia, il
9 giugno 1937 da un commando dell´Organisation Secrète d´Action
Révolutionnaire Nationale, movimento dell´estrema destra francese
più conosciuto con il soprannome di Cagoule. Gli omicidi furono
commessi su istigazione del controspionaggio militare italiano e del
Ministero degli Esteri del governo fascista. In effetti i Rosselli
erano stati da sempre, soprattutto Carlo, ferventi antifascisti, più
volte condannati, anche al confino, e riparati in Francia per
proseguire alla luce del sole la loro attività di contrasto alla
dittatura, accogliendo fra i tanti esuli italiani purtroppo anche
spie che tennero costantemente al corrente del loro operato Mussolini
e il ministro degli Esteri Galeazzo Ciano. Considerata la
pericolosità dei due fratelli, nel nostro paese si decise di
eliminarli e questo fu il frutto di una convergenza di opinioni da
parte dello stesso Galeazzo Ciano, di Filippo Anfuso, titolare della
Farnesina e fedelissimo a Ciano, e di Santo Emanuele, capo del
controspionaggio militare. Nella questione e nella decisione di
sopprimere i due fratelli intervennero anche, in posizioni di
rilievo, Arturo Bocchini, capo della polizia, Michelangelo Di
Stefano, capo dell´Ovra, Mario Roatta, capo del SIM e Paolo Angioi,
vice di Roatta. Ad alcuni giorni dagli omicidi la polizia francese
riuscì ad individuare i membri del commando, ma stranamente non
procedette ad alcun fermo; fu solo nel mese di dicembre dello stesso
anno che dopo approfondite indagini quasi tutti i sicari vennero
arrestati, circostanza che preoccupò i mandanti tanto più che la
magistratura d´Oltralpe riuscì a individuare l´implicazione del
governo italiano, che fu avvertito in proposito da quello francese,
senza che tuttavia ci fosse un seguito per ragioni puramente
politiche con il fine di mantenere rapporti tutto sommati tranquilli
fra i due paesi. Si arrivò così alla seconda guerra mondiale senza
conseguenze per sicari e mandanti. Tuttavia i magistrati francesi
avevano iniziato l´iter processuale nei confronti degli assassini
che rincominciò a fine conflitto, ma molti degli imputati non
poterono essere ascoltati, o perché morti, o perché si erano resi
irreperibili, e così nel novembre del 1948 il processo si concluse,
senza peraltro che ci fosse stata una anche minima contestazione per
la responsabilità italiana nel delitto. Ci furono indubbiamente
delle condanne, ben 27, di cui tre alla pena capitale, ma solo per i
latitanti, e 11 assoluzioni, ma chi era processata era
l´organizzazione di estrema destra Cagoule, imputata di numerosi
reati e omicidi, fra i quali quello dei fratelli Rosselli. Sarebbe
stato logico attendere un procedimento analogo in Italia e solo per i
mandanti, e in effetti ci fu; tuttavia a poche settimane dall´inizio
della prima udienza il generale Roatta riuscì a fuggire, il che non
impedì lo svolgimento del processo che si concluse in nemmeno due
mesi con le sentenze del 12 marzo 1945 che prevedevano la pena
capitale per Anfuso e l´ergastolo per Roatta ed Emanuele. Le
sentenze ovviamente furono impugnate, ma finita la guerra, il clima
cominciò a cambiare e così il 6 marzo del 1948 finirono con
l´essere annullate, trasferendo i relativi procedimenti alla Corte
d´Assise di Perugia, che il 14 ottobre del 1949 assolse tutti gli
imputati con una sentenza che ha dell´incredibile, vista
l´inoppugnabile evidenza dei fatti. Franzinelli ricostruisce tutta
la vicenda, partendo dalle origini dell´attività antifascista dei
fratelli Rosselli e arrivando alla famosa sentenza di assoluzione; lo
fa con competenza ed equilibrio e inoltre come al solito evidenzia le
fonti, correda il tutto con note, con i profili biografici dei
"cagoulards" e dei mandanti, con riproduzioni fotografiche dei
documenti e con diverse illustrazioni.
Il
delitto Rosselli è un saggio storico che merita senz´altro di
essere letto.
Mimmo
Franzinelli (Cedegolo,
1954) studioso del fascismo e dell´Italia repubblicana, componente
del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del
Movimento di Liberazione "Ferruccio Pari", è autore di
numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I
tentacoli dell´Ovra (1999,
premio Viareggio 2000), Rock
& servizi segreti (2010)
e Autopsia
di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della
storia (2011);
per Mondadori, L´amnistia
Togliatti (2006), Il
delitto Rosselli (2007), Beneduce.
Il finanziere di Mussolini,
con Marco Magnani (2009), Il
Piano Solo (2010), Il
prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018);
per Rizzoli, La
sottile linea nera (2008).
Con Feltrinelli ha pubblicato: La
Provincia e l´Impero. Il giudizio americano sull´Italia di
Berlusconi,
con Alessandro Giacone (2011), Delatori.
Spie e confidenti anonimi: l´arma segreta del regime fascista (UE
2012), Il
Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro (Feltrinelli,
2013), - per gli Annali della Fondazione Feltrinelli - Il
riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle
parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964),
con Alessandro Giacone (2013) e Fascismo
anno zero (Mondadori
2019).
Renzo
Montagnoli